Estero

Luce verde ad AstraZeneca ma l'Europa è divisa

Non è dimostrato il nesso causale con gli eventi trombotici. Luce verde in Italia senza restrizioni, in Francia solo per gli over 55, bloccato in Finlandia

Stop e ripartenza. (keystone)
19 marzo 2021
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L'Europa è divisa sull'uso del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, anche dopo le rassicurazioni da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema): in Italia vi è stato venerdì il nuovo via libera al vaccino anglo svedese. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha infatti revocato il divieto d'uso: il vaccino è sicuro, non è dimostrato il nesso causale con gli eventi trombotici e sarà impiegato senza limitazioni d'età o restrizioni. La Francia ne ha invece circoscritto la somministrazione solo agli over-55 e la Finlandia ne ha deciso la sospensione.

Il nuovo via libera di Aifa e ministero della Salute si basa sul pronunciamento dell'Agenzia europea dei medicinali Ema, secondo cui i benefici del vaccino AstraZeneca "continuano ad essere superiori ai rischi nonostante un possibile collegamento con rari casi di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue". L'Ema ritiene quindi che il rapporto beneficio/rischio del medicinale rimanga "positivo" e non vi sia alcuna associazione con i disturbi tromboembolici complessivi.

Un profilo positivo tra rischi e benefici

Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare il foglio illustrativo del vaccino con informazioni sui casi di trombosi rare (trombosi dei vasi venosi cerebrali CVST e coagulopatia intravascolare disseminata CID) che si sono verificati. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ribadito oggi che al momento non è stata stabilita alcuna relazione causale tra questi eventi rari di trombosi e il vaccino, che "continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi da Covid in tutto il mondo".

È comunque necessario, rileva l'Oms, continuare ad indagare e monitorare i casi di effetti indesiderati. Posizione condivisa dall'Aifa. Un "nesso causale con eventi rari trombotici - ha spiegato il direttore generale dell'Agenzia, Nicola Magrini, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della salute all'indomani del parere Ema - non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi". La notizia principale da sottolineare, ha ribadito Magrini, è dunque che "i benefici superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l'uso. Non è associato ad un aumento del rischio trombotico, né ci sono problematiche rispetto ai lotti". Magrini, invitando chi è già vaccinato a stare tranquillo, ha anche affermato che non vanno utilizzati farmaci antinfiammatori o anticoagulanti - come aspirina, tachipirina o eparina - prima o dopo la vaccinazione. E non c'è preoccupazione, ha aggiunto, neanche rispetto all'utilizzo della pillola anticoncezionale.

In tutto, ha sottolineato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, "ci sono 25 casi trombotici su 20 mln di vaccinati: non è dimostrabile un nesso di causalità e ricordiamo che l'infezione Covid è assai più pericolosa anche in relazione a questo tipo di eventi trombotici". Ad ogni modo, ha precisato, se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi, verrà successivamente considerata per altri tipi di vaccini. Secondo il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, però, la voglia di vaccinarsi dei cittadini è alta e ci sono liste di attesa in varie Regioni. Dopo questa "battuta d'arresto", ha detto, l'obiettivo è raddoppiare il ritmo delle vaccinazioni giornaliere arrivando a 4-500mila.

Gli altri paesi europei

Sul vaccino AstraZeneca, tuttavia, le posizioni restano differenti e la Francia lo ha raccomandato solo agli over-55 dopo che la stessa Ema ha identificato un possibile aumento di rischio di trombosi rare nelle persone sotto i 55 anni. La Finlandia ha invece sospeso oggi il suo utilizzo dopo 2 casi di trombosi cerebrale. Le autorità regolatorie nazionali, ha chiarito Locatelli a questo proposito, "hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni. Noi non riteniamo che sussistano motivi per una restrizione di impiego del vaccino sotto i 55 anni". La maggioranza delle vaccinazioni con AstraZeneca "sono state fatte proprio in questa fascia di età ed è dunque consequenziale - ha concluso - che gli eventi rari segnalati si siano verificati in tale fascia".

 

Boris Johnson riceve AstraZeneca 

Il premier britannico Boris Johnson ha ricevuto venerdì a Londra la prima dose di vaccino anti-Covid come previsto per la sua fascia d'età (ha 56 anni): Johnson si è fatto iniettare a mo' d'esempio il siero sviluppato a Oxford e prodotto da AstraZeneca, di cui alcuni Paesi Ue avevano interrotto la somministrazione a causa dei timori di effetti collaterali legati a singoli episodi di trombosi, prima delle rassicurazioni dell'agenzia europea del farmaco (Ema).

Ieri Johnson aveva incoraggiato i connazionali sui benefici "largamente superiori ai rischi" dei vaccini approvati: incluso AstraZeneca, mai sospeso nel Regno Unito. "Ho appena ricevuto la mia prima dose del vaccino Oxford/AstraZeneca", ha confermato lo stesso Johnson sul suo profilo Twitter. "Ringrazio tutti gli incredibili scienziati, lo staff dell'Nhs (il servizio sanitario nazionale britannico) e i volontari che hanno permesso che questo accadesse".

 

 

 

 

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