Estero

Cuba offre cooperazione a Usa sugli ‘attacchi sonori’

Dopo le rivelazioni negli Stati Uniti sulle accuse mosse a suo tempo da Trump. Il presidente Diaz-Canel: pretesto per accusarci e danneggiare i rapporti.

Disgelo tra L’Avana e Washington
(Keystone)
14 febbraio 2021
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L’Avana – Cuba è pronta a cooperare con gli Stati Uniti per indagare sui misteriosi "attacchi sonori" che in passato sarebbero stati diretti contro diplomatici Usa in servizio all'Avana, secondo un'accusa formulata da Donald Trump quando guidava la Casa Bianca. La presa di posizione cubana è giunta dopo le recenti rivelazioni negli Usa secondo le quali le accuse di Trump sulla vicenda emersa nel 2016 erano "viziate da cattiva gestione", secondo quanto reso noto giorni fa dal National Security Archive della George Washington University.

Quegli "attacchi sonori" che colpirono anche diplomatici canadesi, ma che fino ad ora non sono stati provati, furono utilizzati dalla Casa Bianca come uno dei motivi per la decisione di applicare a Cuba sanzioni unilaterali. Fra le altre misure adottate dal governo di Trump, vi furono il ritiro del personale diplomatico da L'Avana e la chiusura dei servizi consolari, che ancora persiste. Il materiale declassificato di recente svela che, per quanto riguarda gli eventi del 2016 e 2017, il Dipartimento di Stato aveva ”leadership carente, e mancanza di coordinamento e di rispetto delle procedure stabilite".

Reagendo a queste informazioni, il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, ha sostenuto via Twitter che "i presunti attacchi acustici sono serviti da pretesto al governo di Trump per accusarci senza prove e danneggiare così i rapporti tra i due Paesi. Ma ora la verità sta venendo a galla". Da parte sua il ministro degli Esteri, Bruno Rodríguez ha dichiarato che "un giorno si saprà cosa veramente è successo e cosa invece no". Il capo della diplomazia dell'Avana ha infine invitato Washington ad una collaborazione bilaterale per "chiarire" la questione.

Consultato dall'Ansa, un analista cubano ha sottolineato che l'attuale capitolo di questa vicenda si svolge "nel quadro di un possibile riavvicinamento fra il governo cubano e quello del nuovo presidente Usa, Joe Biden".

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