Estero

A processo la segretaria del lager di Stutthof

La donna, 95 anni, all'epoca era minorenne e o ra vive in una casa di cura

5 febbraio 2021
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Segretaria del comandante del lager tedesco di Stutthof tra il 1943 e il 1945 ed ora anche complice di sterminio. La procura di Itzehoe ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per una donna di 95 anni, che vive in una casa di cura nella zona di Pinneberg. L'accusa è di "complicità nell'omicidio di oltre 10'000 detenuti dell'epoca e tentato omicidio di altri prigionieri del campo", ha spiegato all'agenzia di stampa italiana Ansa il procuratore generale Peter Müller Rakow.

Allora ragazza, secondo l'accusa, quando lavorava come segretaria, "ha apportato il suo contributo sistematico ai responsabili del massacro di 10'000 ebrei, partigiani polacchi e prigionieri di guerra russi, attraverso il suo ruolo di stenografa del comandante del campo". L'accusa di tentato omicidio si spiega invece con le "condizioni ostili alla vita" in cui venivano detenuti: sporcizia - furono diverse le epidemie di tifo - fame e freddo.

Il caso dell'ex segretaria del campo di concentramento ha richiesto una lunga inchiesta, avviata già nel 2016: "Si è trattato di indagini articolate e complesse - ha spiegato ancora il procuratore - abbiamo ascoltato le testimofnianze di persone che vivono negli Usa e in Israele. E abbiamo dato anche incarico ad uno storico per ricostruire i fatti".

All'epoca del suo servizio nel campo, fra il giugno del 1943 e l'aprile del 1945, l'accusata era minorenne, e per questo motivo ad occuparsi del suo caso sarà adesso una corte speciale addetta ai minori. La prima questione da chiarire è se alla sua età, questa anziana signora sia nelle condizioni di affrontare il processo in aula.

"Scrivevo sotto dettatura"

Stando a quanto avevano rivelato i media tedeschi, come il Tagesschau, negli anni scorsi, l'ex segretaria era stata ascoltata più volte in passato come testimone. Nel 1954 aveva raccontato di essere addetta a scrivere sotto dettatura del comandante Paukl Worner Hoppe. La donna affermò in questa circostanza di non aver mai saputo nulla del fatto che quei prigionieri venissero uccisi con il gas, e neppure che esistesse un sistema di sterminio proprio a pochi passi da dove lei svolgeva il suo lavoro.

La procura è arrivata a conclusioni diverse: l'ex segretaria avrebbe dato il suo contributo ai responsabili del campo. E quello che si dovrà ancora accertare è che tipo di responsabilità avesse esercitato all'epoca. Nel lager di Stutthof furono detenuti 65 mila prigionieri. Molti furono fatti fuori con il Zyclon B, il gas che si usava ad Auschwitz.

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