Estero

Guerra in Georgia nel 2008: la Russia violò diritti umani

La Corte dei diritti umani ha ritenuto Mosca responsabile di uccisioni, torture e saccheggi in Ossezia del Sud, Abcasia e 'zona cuscinetto'

Una donna fra le macerie di Tskhinvali, in Ossezia del Sud, territorio indipendente de facto ma rivendicato dalla Georgia (Keystone)
21 gennaio 2021
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La Russia "ha esercitato un effettivo controllo sull'Ossezia del sud, l'Abcasia e la 'zona cuscinetto' a partire dal 12 agosto 2008", quando fu firmato il cessate il fuoco tra Mosca e Tbilisi in seguito agli scontri armati iniziati l'8 agosto, ed è quindi responsabile per le violazioni dei diritti e le sofferenze subite da una parte della popolazione di quelle aree. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo (Corte EDU) con una sentenza definitiva sul ricorso della Georgia contro la Russia per quanto accaduto in seguito al conflitto del 2008.

La Corte ha affermato di "avere sufficienti prove per concludere oltre ogni ragionevole dubbio che la Russia è responsabile dell'uccisione di civili, dell'incendio e saccheggio di case in Ossezia del sud e la zona cuscinetto dopo il 12 agosto 2008". I giudici hanno affermato che questa responsabilità deriva dal fatto che le forze russe non sono sempre intervenute per difendere la popolazione dalle milizie e hanno quindi tollerato quanto accadeva.

La Corte ha condannato Mosca anche per aver permesso la detenzione e il maltrattamento di 160 civili georgiani, molti dei quali anziani e donne, detenuti dalle milizie nella città di Tskhinvali tra il 10 e il 27 agosto 2008, oltre che per gli atti di tortura di cui sono stati vittima più di 30 prigionieri di guerra.

Infine la Corte ha condannato la Russia per non aver permesso il ritorno di circa 23'000 georgiani alle loro case in Abcasia e Ossezia del sud.

I giudici, che si riservano di stabilire in futuro quanto Mosca dovrà risarcire per le violazioni commesse, hanno anche stabilito che il governo russo non ha collaborato come suo dovere con la Corte durante il procedimento.

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