Estero

Su Twitter Donald Trump ammette la sconfitta

Il presidente Usa cerca di raffreddare gli animi. Intanto Ap sostiene che rifiutò rinforzi per difendere il Congresso. E c'è un quinto morto

Uscente (Keystone)
8 gennaio 2021
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Il presidente statunitense uscente Donald Trump, per la prima volta dopo settimane e settimane di tentativi per ribaltare l'esito del voto, riconosce la sconfitta elettorale, pur senza mai citare Joe Biden.

"Il Congresso ha certificato i risultati delle elezioni. Una nuova amministrazione sarà inaugurata il 20 gennaio. Il mio obiettivo ora è quello di assicurare una transizione dei poteri tranquilla e ordinata". Il colpo di scena arriva con un video postato su Twitter in cui, il giorno dopo i tragici eventi dell'assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori, si rivolge agli americani condannando le violenze e lanciando un appello alla riconciliazione.

'Raffreddare gli animi'

"È l'ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell'America", ha affermato il presidente uscente, parlando dalla Casa Bianca e usando parole dure contro i protagonisti delle violenze avvenute a Capitol Hill: "Voi non rappresentate il nostro Paese. E coloro che hanno infranto la legge pagheranno", ha affermato, dicendosi scioccato da quanto accaduto e ribadendo come l'America debba essere il Paese del 'law and order'.

Stavolta nessun cenno ai presunti brogli e nessuna denuncia di elezioni truccate, ma solo un richiamo alla lotta per difendere la democrazia americana e assicurare l'integrità del voto: "Continuo fortemente a credere che dobbiamo riformare le nostre leggi elettorali per verificare davvero l'identità degli elettori e il diritto al voto e ripristinare la fiducia nel nostro sistema". E ai fan dedica la chiusura del video: "So che siete delusi, ma voglio anche che sappiate che il nostro incredibile viaggio è solo all'inizio".

Quinto morto

Intanto sale a cinque il bilancio dei morti dopo gli scontri dell'altroieri. Un agente della polizia del Congresso è deceduto in seguito alle ferite riportate durante l'assalto dei fan del presidente. Lo ha reso noto la polizia.

L'agente Brian Sicknick stava "rispondendo alle rivolte di mercoledì 6 gennaio al Campidoglio ed è stato ferito mentre si opponeva fisicamente ai manifestanti – si legge in una nota —. Tornato in caserma è poi crollato. Portato in ospedale è però morto in seguito alle ferite".
 

Rinforzi rifiutati

Il Pentagono e il Dipartimento di giustizia avrebbero offerto rinforzi alle forze di polizia che vigilano su Capitol Hill, ma l'aiuto sarebbe stato rifiutato. Lo riporta l'Associated Press citando fonti dell'amministrazione.

Il Dipartimento alla difesa si sarebbe fatto avanti proponendo l'assistenza degli uomini della Guardia Nazionale tre giorni prima della manifestazione pro-Trump e l'assalto al Congresso. Il Dipartimento di giustizia invece avrebbe offerto l'ausilio degli uomini dell'Fbi.

Nel frattempo cade la prima testa per l'assalto al Congresso da parte dei sostenitori del presidente Usa Donald Trump. Il capo della polizia del Congresso (Capitol Police), riportano alcuni media, si dimetterà il 16 gennaio, prima della cerimonia dell'Inauguration Day del 20 gennaio quando Joe Biden giurerà e si insedierà alla Casa Bianca. Il siluramento era stato chiesto poche ore fa dalla speaker della Camera Nancy Pelosi.

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