Estero

Svizzera ed Europa bloccano i voli con la Gran Bretagna

Nel Paese stop anche ai collegamenti con il Sudafrica. Fa paura la nuova variante 'inglese' del coronavirus

Gran Bretagna isolata (Keystone)
20 dicembre 2020
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Di fronte alla nuova situazione epidemiologica in Gran Bretagna e in Sudafrica, l'Ufficio federale dell'aviazione civile (Ufac) ha sospeso i collegamenti aerei tra la Svizzera e questi due Paesi a partire da oggi, domenica, a mezzanotte fino a nuovo avviso. Si tratta di una prima risposta della Confederazione alla comparsa di una nuova variante del coronavirus che, secondo i primi accertamenti, è molto più contagiosa della forma finora nota. Il divieto di volo ha lo scopo di prevenire l'ulteriore diffusione del nuovo ceppo virale, indica un comunicato dell'Ufac diramato questa sera. L'Ufficio federale ha informato gli aeroporti e le compagnie aeree interessate nonché l'aviazione d'affari.

Si muove anche l'Europa

Un gran numero di Paesi europei, del resto, ha adottato la stessa misura. La variante 'inglese' del Covid-19 che si propaga più velocemente fa paura e crea ulteriore scompiglio in un continente già alle prese con una complicata gestione della pandemia durante le feste di Natale. Così praticamente tutta Europa ha deciso di sospendere i voli con la Gran Bretagna. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto, del resto, "più controlli" per proteggersi da questa mutazione - rintracciata tra l'altro anche in Olanda, Danimarca, Australia e forse Sudafrica - che secondo le autorità sanitarie britanniche appare "fuori controllo", tanto da far raddoppiare i contagi nel Regno in appena una settimana.

Il nuovo ceppo del virus spaventa soprattutto perché è altamente contagioso - fino al 70% in più a Londra e nel sudest dell'Inghilterra -, tanto da costringere il governo britannico a imporre il 'lockdown' nella capitale. L'Oms ha fatto sapere di essere in "stretto contatto" con il governo di Boris Johnson, e nel frattempo ha invitato tutti gli esecutivi europei a "rafforzare le proprie procedure di controllo e prevenzione". Non è ancora detto che la malattia sia più letale, anzi c'è chi lo esclude, ma c'è la possibilità che "incida sui metodi diagnostici", ha avvertito l'organismo dell'Onu. Quanto al vaccino, invece, secondo l'università di Oxford (che sta lavorando al farmaco con AstraZeneca) la nuova variante "non preoccupa".

Summit europeo a distanza

Per evitare brutte sorprese, comunque, le cancellerie europee hanno deciso di correre ai ripari, di fatto isolando la Gran Bretagna. La stretta, come spesso accade in ambito dell'Ue, è avvenuta in ordine sparso. Ha iniziato l'Olanda, sospendendo i voli con Londra fino al primo gennaio. Poi è stato il turno del Belgio (anche i treni) e dell'Italia (provvedimento valido fino al 6 gennaio). Lo stop ai voli è stato deciso anche dalla Germania che, come presidente di turno dell'Ue, si è attivata per fare il punto della situazione con i partner, convocando una videoconferenza a cui hanno partecipato la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, nel tentativo di trovare una risposta comune a questa nuova emergenza. Il confronto è proseguito a livello degli 'sherpa'.

La chiusura si estende

L'orientamento generale, secondo quanto filtra dal governo tedesco, sembra essere quello di uno stop ai voli con Londra da parte di tutti i 27, anche con una limitazione dei traghetti e dei collegamenti stradali attraverso il tunnel sotto la Manica, mentre solo il trasporto merci continuerà a funzionare normalmente. Francia e Irlanda sono già andate oltre, interrompendo tutti i collegamenti "per almeno 48 ore". La cautela è d'obbligo, solo considerando che in Gran Bretagna c'è stato un aumento di oltre il 50% dei contagi in una settimana. La variante appare "fuori controllo", ha del resto ammesso il ministro della Salute Matt Hancock, avvertendo che le restrizioni "potrebbero durare mesi, fino a quando il vaccino non sarà ampiamente distribuito".

La chiusura nei confronti della Gran Bretagna evoca, con le dovute proporzioni, il drammatico scenario della scorsa primavera, quando il crescente impeto della prima ondata della pandemia costrinse l'Europa a blindare i propri confini, interni ed esterni. E potrebbe andare anche peggio, con una rottura completa tra Londra e l'Ue nel caso di un 'no deal' sugli accordi commerciali post-Brexit. Come se non bastassero le durissime restrizioni alla mobilità reintrodotte in questi ultimi giorni in tutta Europa, che di fatto hanno cancellato il Natale.
 
 

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