Estero

Gli hacker rubano informazioni sul vaccino anti-Covid

Il cyberattacco ha colpito l'Agenzia europea del farmaco e riguarda il preparato Pfizer-BioNTech. Non si sa ancora quali dati siano stati sottratti

La sede Ema ad Amsterdam (Keystone)
9 dicembre 2020
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Il vaccino anti-Covid obiettivo degli hacker. Il prodotto della Pfizer-BioNTech è stato oggetto di un cyberattacco nella sede dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco. Sono stati rubati alcuni documenti legati al farmaco. La compagnia americana ha assicurato che non c'è stata violazione dei dati personali, ma l'incursione dei pirati informatici inquieta perché ha preso di mira un bene considerato prioritario a livello mondiale: la prima vera arma contro la pandemia di Covid. La notizia del cyberattacco è stata comunicata dall'Ema, che proprio in questi giorni sta valutando se dare il via libera ad alcuni vaccini per iniziare le tanto attese campagne d'immunizzazione in Europa.

L'agenzia ha "rapidamente aperto un'inchiesta completa, in stretta collaborazione con la polizia", ha dichiarato in un comunicato l'Ema, che ha sede ad Amsterdam. Senza specificare quando l'attacco è avvenuto o da chi è stato condotto. Dopo alcune ore la Pfizer ha diramato una nota in cui ha spiegato che a essere violati sono stati i documenti relativi alla richiesta di autorizzazione del proprio vaccino anti-Covid. La compagnia americana ha precisato che "né il sistema di BioNTech né quello di Pfizer sono stati violati in relazione a questo incidente e non siamo a conoscenza di alcun dato personale presumibilmente violato". In ogni caso, ha assicurato, "agiremo in modo appropriato in conformità con il diritto europeo", una volta che riceverà "maggiori informazioni sull'indagine dell'Ema". "Considerati gli aspetti cruciali per la salute pubblica e l'importanza della trasparenza, continuiamo a fornire prove chiare su tutti gli aspetti dello sviluppo del vaccino e del processo di regolamentazione", si è aggiunto nel comunicato.

La Pfizer è la prima azienda farmaceutica occidentale, in partnership con la tedesca BioNTech, ad avere annunciato la realizzazione di un vaccino anti-Covid efficace. Ieri la Gran Bretagna ha iniziato la sua campagna di vaccinazione proprio con il farmaco della Pfizer, che oggi è stato approvato anche dal Canada. L'Ema sta accelerando i tempi per dare il suo via libera e consentire l'inizio delle vaccinazioni anche Ue, verosimilmente da gennaio: un obiettivo su cui i governi hanno già scommesso, prenotando milioni e milioni di dosi (anche di altre case produttrici) per i propri cittadini. In questo contesto, la violazione di documenti potenzialmente cruciali, e per di più nella sede di un organismo europeo su cui in questo momento sono puntati tutti i fari, non può non allarmare. In attesa che si capisca meglio quale sia stata l'entità del danno. Già l'Interpol, pochi giorni fa, aveva inviato un messaggio di allerta ai suoi 194 paesi membri, con la richiesta di prepararsi a "potenziali attività criminali legate alla contraffazione, al furto ed alla diffusione illegale di vaccini contro Covid-19 e influenza". La pandemia, metteva in guarda l'agenzia internazionale di polizia, ha già dato luogo ad una attività criminale "predatoria e opportunistica senza precedenti". Attraverso la promozione la vendita e la somministrazione di vaccini falsi contro il coronavirus. Per questo, l'Interpol invitava gli stati a "garantire la sicurezza della catena di approvvigionamento e identificare i siti web illeciti che vendono prodotti contraffatti".

Nel corso della pandemia gli attacchi contro case farmaceutiche e istituzioni mediche si sono intensificati, sia per opera di hacker 'mercenari' che di spie accusate di legami con paesi quali Corea del Nord, Iran, Vietnam, Cina e Russia.

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