Estero

Condanna definitiva per Alba Dorata organizzazione criminale

Sentenza storica in Grecia contro il partito neonazista che era riuscito a portare 18 deputati in Parlamento

7 ottobre 2020
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Le loro bandiere con il meandros, ovvero la 'greca', che somiglia tanto ad una svastica, avevano gettato un'ombra nera sulla Grecia e su tutta l'Europa. Ma oggi uno storico verdetto della Corte d'Appello di Atene ha sancito che Nikos Mihaliolakos e gli altri leader di Chrysi Avgi (Alba Dorata), il movimento filonazista ellenico, non sono altro che i vertici di una 'organizzazione criminale'. Responsabile dell'assassinio del rapper ed attivista di sinistra 34enne Pavlos Fyssas, nel 2013, e di violenze ai danni di immigrati.

Migliaia di persone, convocate da partiti e movimenti di sinistra, nonché da numerosi gruppi antifascisti, assediavano dalle prime ore di stamane il tribunale con lo slogan 'Non sono innocenti, nazisti in carcere' su cartelli e striscioni dopo settimane di mobilitazione alla quale si era unita persino la Fondazione Onassis, che aveva proiettato su un suo edificio un verso di un brano cantato da Fyssas, 'Non piangerò, non avrò paura'.

"Pavlos, ce l'hai fatta!", è stato il grido di liberazione di Magda, la sessantenne madre del rapper - noto anche come Killah P. - assassinato a Keratsini, vicino al Pireo, dal militante di Alba Dorata Giorgos Roupakias, che ora rischia l'ergastolo. "Abbiamo vinto una battaglia - ha dichiarato la signora Fyssas ai giornalisti - ma il fascismo non si batte così. Serve lottare".

Mihaliolakos, uno dei 68 esponenti del partito a processo, si era assunto la "responsabilità politica" dell'omicidio, avvenuto nel corso di una rissa al termine della quale il musicista era stato inseguito ed ucciso con una coltellata al cuore, ma aveva sempre negato un coinvolgimento diretto. L'assassinio accese i riflettori e le indagini sulle violenze di Alba Dorata. La folla enorme fuori dal tribunale è esplosa in applausi ed urla di gioia all'arrivo del verdetto, mentre alcuni militanti attaccavano la polizia, schierata in forze. Soddisfazione per il verdetto è stata espressa dal premier Kyriakos Mitsotakis in diretta tv: "La democrazia ha vinto", ha detto. Mentre per la presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou "il verdetto conferma che una democrazia sarà sempre capace di battere quelli che vogliono minarla".

Ma se la sentenza di oggi mette fine legalmente ad Alba Dorata, il suo tramonto politico era già avvenuto. Nel 2009 aveva raccolto solo lo 0,9% dei voti ma spinto dalla crisi economica che ha devastato la Grecia, con la conseguente intolleranza di molti verso l'immigrazione, il partito arrivò ad oltre il 9% alle europee del 2014 dopo aver ottenuto il 7% alle politiche del 2012, portando in Parlamento 18 deputati che vi entrarono con il passo dell'oca scioccando il Paese. Poi le indagini e il declino, con il flop finale alle politiche 2019: neanche un eletto. 

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