Estero

Ocean Viking allo stremo: emergenza a bordo

La situazione sulla nave umanitaria di Sos Mediterranee con a bordo 180 persone salvate al largo della Libia precipita di ora in ora

Verso un altro dramma in mare (Keystone)
3 luglio 2020
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Sei tentativi di suicidio nelle ultime 24 ore, migranti che si buttano in acqua e vengono ripescati dal personale di soccorso, minacce all'equipaggio e una situazione psicologica fortemente deteriorata: la Ocean Viking, la nave umanitaria di Sos Mediterranee che ha a bordo 180 persone salvate nei giorni scorsi al largo della Libia, è allo stremo.

A bordo scoppia il caos. «Serve un porto subito» dicono dall'imbarcazione dove, per la prima volta da quando la Ong ha iniziato l'attività Sar nel Mediterraneo, il comandante ha dichiarato lo stato d'emergenza parlando di rischi per la sicurezza dei migranti soccorsi e dell'equipaggio. L'ennesimo dramma dell'immigrazione inizia il 25 giugno quando gli uomini e le donne a bordo della Ocean Viking avvistano un barchino in legno in difficoltà a largo di Lampedusa: al termine delle operazioni di soccorso, 51 persone vengono tratte in salvo.

Un'ora dopo la nave intercetta un'altra barca, a 40 miglia a sud dell'isola delle Pelagie, salvando altre 67 persone e quattro giorni dopo, il 30 giugno, vengono recuperati altri 63 migranti che erano su due barche alla deriva in zona Sar maltese. In totale 180 persone tra cui 25 minori - 17 dei quali non accompagnati - e due donne, una delle quali incinta di cinque mesi. Il 29 giugno, c'è stata un'evacuazione medica di un migrante: un uomo portato a terra da una motovedetta della Guardia Costiera italiana. Poi il silenzio da parte delle autorità di Italia e Malta, con la nave di Sos Mediterranee che è rimasta in attesa di una risposta che non è ancora arrivata, nonostante le sette richieste di assegnazione del 'Pos', il porto sicuro dove sbarcare i sopravvissuti.

Un repentino degrado della salute mentale

«La situazione è deteriorata a tal punto che la sicurezza dei 180 sopravvissuti e dell'equipaggio a bordo non può più essere garantita» dicono dalla nave che si trova ora poche miglia fuori delle acque territoriali italiane, davanti a Pozzallo e che deve anche fare i conti con un peggioramento delle condizioni meteo. A spingere il comandante a dichiarare lo stato d'emergenza, di cui sono state informate le autorità italiane nel primo pomeriggio, sono una serie di episodi che si sono verificati nelle ultime 24-48 ore: c'è stato, dice Sos Mediterranee, un «rapido peggioramento della salute mentale di alcuni dei sopravvissuti a bordo, in particolare di un gruppo di 44 persone che si trovano in uno stato di acuto disagio mentale e hanno espresso l'intenzione di infliggere danni a sé e agli altri, compresi i membri dell'equipaggio». Per questi 44, alcuni dei quali hanno anche minacciato di uccidersi, era stata inviata una richiesta di evacuazione medica già stamattina, rimasta però senza risposta.

Non solo: nella giornata di ieri due migranti si sono buttati in mare e sono stati fortunatamente recuperati in vita dalle squadre di soccorso. Altri tre che hanno tentato di saltare dalla nave sono invece stati bloccati dagli altri migranti e dall'equipaggio. Infine stamattina gli stessi volontari di Sos Mediterranee sono riusciti a salvare un uomo che ha tentato di impiccarsi e a sedare una rissa tra le persone a bordo.

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