Estero

Nuove proteste contro il governo israeliano, 12 arresti

Fermato anche un fotografo del quotidiano Haaretz. La cantante Noa si esibisce per criticare l'annessione di parti della Cisgiordania.

(Keystone)
7 giugno 2020
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Migliaia di israeliani, ebrei ed arabi, hanno partecipato ieri nella Piazza Rabin di Tel Aviv ad un raduno, indetto da organizzazioni diverse, contro la occupazione israeliana nei Territori e contro l'annessione di parti della Cisgiordania che il governo Netanyahu intende intraprendere da luglio.

La polizia ha arrestato 12 persone che, secondo la versione ufficiale, avevano "intralciato il traffico". Fra gli arrestati anche Tomer Appelbaum, un fotografo di Haaretz che stava riprendendo il comportamento degli agenti.

Su Twitter Appelbaum ha poi scritto di essere stato percosso durante l'arresto malgrado - ha assicurato - egli non avesse opposto alcuna resistenza perché impegnato a proteggere i propri apparecchi fotografici.

"È stata una serata emozionante", ha osservato la cantante Noa che si è esibita di fronte al pubblico. "In migliaia, ebrei e arabi, sono venuti per parlare di pace, di eguaglianza, di due Stati indipendenti. L'annessione - ha aggiunto - è pericolosa e rischia di rivelarsi disastrosa per noi come società, come popolo, come Stato".

Le paure dell'esercito

L'estensione della sovranità israeliana a parti della Cisgiordania - progettata dal premier Benyamin Netanyahu - rischia di provocare una reazione violenta di Hamas fra cui nutriti lanci di razzi da Gaza verso importanti città israeliane, Tel Aviv inclusa. Questo uno degli scenari prefigurati dai vertici militari, secondo quanto ha riferito oggi l'emittente delle forze armate. Hamas inoltre potrebbe cercare di rafforzare la propria posizione in Cisgiordania come alternativa della Autorità nazionale palestinese. Gli estremisti islamici potrebbero anche cercare di sfruttare una situazione di confusione sul terreno per tentare di lanciare razzi verso Israele anche dalla Cisgiordania.

L'emittente ha confermato che finora i vertici dell'esercito non hanno ricevuto da Netanyahu alcuna carta geografica che illustri le aree su cui da luglio intende estendere la sovranità israeliana. Di conseguenza, ha precisato, l'esercito si vede costretto a elaborare numerosi piani di contingenza.
 
 

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