Estero

Il Pentagono contro l'uso dei soldati per fermare la protesta

Anche il capo della polizia di Houston attacca Donald Trump: se non ha niente di costruttivo da dire, tenga la bocca chiusa

3 giugno 2020
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Il Pentagono non intende inviare i soldati a reprimere le proteste per l'uccisione di George Floyd. È stato il segretario alla Difesa stesso, Mark Esper, a dire che "L'opzione di usare l'esercito nel ruolo di polizia dovrebbe essere l'ultima spiaggia e solo nelle situazioni più urgenti e gravi ma ora non siamo in uno di questi momenti". Sconfessando così Donald Trump che esibendo la Bibbia davanti alla St. John Church, l'Insurrection Act del 1807, la legge che consente di impiegare le truppe contro disordini e insurrezioni e che fu usata l'ultima volta nel 1992 contro le sommosse a sfondo razziale scoppiate nella città di Los Angeles. "Il mio obiettivo - ha detto Esper rispondendo a un fuoco di fila di accuse - è quello di tenere le forze armate fuori della politica", pur se nel frattempo 1600 soldati sono stati schierati nei dintorni della capitale per intervenire in caso di necessità. Esper ha anche sostenuto che lunedì sera sapeva che avrebbe accompagnato il presidente alla chiesa di St. John ma non che avrebbe partecipato ad una 'photo opportunity' con Trump che reggeva in mano la Bibbia accanto a vari esponenti dell'amministrazione. Per tutta risposta, la Casa Bianca ha confermato in serata che Trump "userà le truppe, se necessario". Quanto alla fiducia del presidente nei confronti di Esper, "lo saprete presto".

Ancora più chiaro è stato invece il capo della polizia di Houston Art Acevedo: "Se non hai qualcosa da dire, allora non dirla" ha detto alla Cnn riferendosi all'esortazione rivolta da Trump ai governatori di "dominare" i manifestanti. "Parlo a nome dei capi della polizia di questo paese - ha detto Acevedo -. Per piacere se non hai qualcosa di costruttivo da dire tieni la bocca chiusa perché stai mettendo uomini e donne ventenni a rischio. È tempo di comportarsi da presidente e non come in The Apprentice. Non è Hollywood è la vita reale e vite reali sono a rischio". Rivolgendosi ai manifestanti, il capo della polizia di Houston li ha invitati a "marciare pacificamente" e a farsi sentire nell'urna elettorale" perché "molti di quelli che protestano non hanno mai votato ma io vi dico che avete una scelta".

Nuove accuse agli agenti

Nella notte di martedì le proteste sono state meno violente, in effetti. Alla viglia dei funerali  di George Floyd a Minneapolis (vi parteciperà  Joe Biden, l'avversario democratico di Trump alle prossime presidenziali) l'attorney generale del Minnesota Keith Ellison ha aggravato le accuse contro Derek Chauvin, l'agente arrestato per l'uccisione del cittadino afroamericano, da omicidio colposo a omicidio volontario e incriminerà anche gli altri tre agenti.

Ancora il capo del Pentagono ha poi annunciato di aver chiesto al segretario dell'esercito Ryan McCarthy di avviare un'indagine sull'uso di un elicottero militare (un Black Hawk) da parte della Guardia Nazionale che è stato filmato nello stesso giorno mentre sorvolava a bassa quota i manifestanti vicino alla Casa Bianca con l'apparente scopo di intimidirli e disperderli. "Voglio sapere che cosa è successo, chi è coinvolto, quali ordini sono stati dati o meno, se c'era una questione di sicurezza con un velivolo che volava così basso", ha detto.

Lo stesso Trump cerca infine di accreditare una nuova narrativa dei fatti. In un'intervista alla Fox (praticamente la sua tv ufficiale) ha assicurato che quando lunedì è uscito a piedi dalla Casa Bianca non sapeva che c'erano i manifestanti, ha negato l'uso dei lacrimogeni e raccontato che il suo gesto con la Bibbia è stato apprezzato da molti leader religiosi. Ma ciò che gli premeva di più è precisare che nel bunker della Casa Bianca c'è stato per "pochissimo tempo, di giorno e più per un'ispezione" che per una vera emergenza. Non è uno che ha paura, lui. In fin dei conti in Vietnam non ci andò, ma solo perché aveva la bua a un dito del piede.

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