Estero

La Commissione Ue mette sul tavolo 750 miliardi di euro

A tanto ammonta il pacchetto definito 'Recovery Fund' per cercare di rilanciare l'economia europea dopo la crisi Covid-19. All'Italia andrebbero 172,7 miliardi.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue (Keystone)
27 maggio 2020
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Bruxelles - Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea ammonta a 750 miliardi di euro. Lo ha annunciato a Bruxelles il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni, che ha parlato di "una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti". Secondo anticipazioni raccolte dall'agenzia tedesca Dpa, 500 miliardi saranno versati come aiuti a fondo perduto e 250 miliardi come prestiti. All'Italia saranno destinati 172,7 miliardi di euro, la quota più alta destinata a un singolo Paese, scrive l'agenzia italiana Ansa, che citando fonti bene informate e parla di 81,807 miliardi versati come aiuti a fondo perduto e 90,938 miliardi come prestiti. Segue la Spagna, con un totale di 140,4 miliardi, divisi tra 77,3 miliardi di aiuti e 63,1 miliardi di prestiti. Terza in ordine di grandezza per la quota proposta per singolo Paese è la Polonia, con 63,8 miliardi di euro, di cui 37,693 di aiuti e 26,146 di prestiti. Per la Francia sono previsti 38,7 miliardi, mentre per la Germania 28,8, in entrambe i casi solo di aiuti a fondo perduto.

Questi fondi - evidenziano le fonti - sono quelli pre-allocati per l'iniziativa battezzata dalla Commissione 'Next Generation UE' e si potranno poi combinare con altri programmi. La proposta della Commissione prevede aiuti a fondo perduto anche ai Paesi cosiddetti "frugali": alla Danimarca andrebbero 2,156 miliardi, all'Olanda 6,751, alla Finlandia 3,460 e all'Austria 4,043.

Von der Leyen: 'Sul modello c'è accordo di fondo'

"Siamo stati incaricati dal Consiglio europeo di lavorare su questo modello", su cui "c'è un accordo di fondo", ora "la discussione è tra la dimensione dei prestiti e dei finanziamenti a fondo perduto, e su quanto dovremo raccogliere sul mercato. È positivo iniziare a lavorare ad una soluzione, che subirà parziali modifiche come accade nei negoziati, ma sono convinta che questa sia la risposta che dobbiamo dare per risolvere questa crisi acuta". Lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a proposito dell'iniziativa 'Next Generation Ue'.

"I paesi frugali (Austria, Danimarca, Olanda e Svezia, ndr) chiedono un bilancio moderno e il 60% di questa proposta va verso politiche nuove, chiedono anticipi e li abbiamo, chiedono di legare le sovvenzioni alle riforme del Semestre Ue, e lo abbiamo previsto, e chiedono che non porti a una mutualizzazione del debito. E così sarà, perché il meccanismo, che usa garanzie degli Stati, è legato al bilancio Ue e alla sua ripartizione, che ha regole chiare", ha sostenuto la von der Leyen.

I quattro paesi frugali - ha spiegato - hanno "le maggiori riserve, ma ci sono anche altri Stati membri, che hanno espresso riserve di natura diversa. Che i frugali abbiano chiesto sconti è un'ovvietà. Ma anche altri paesi hanno idee precise", occorre trovare un buon equilibrio nel negoziato.

"Next generation Ue moltiplicherà le risorse per il fondo di giusta transizione. Saremo coraggiosi, raccogliendo finanziamenti senza precedenti nell'Unione", ha affermato la von der Leyen, sottolineando che "il fulcro" degli investimenti saranno le priorità del Green Deal e della digitalizzazione, ma anche il sostegno alle imprese, che soffrono per la mancanza di liquidità.

"Next Generation Ue - ha spiegato - sarà uno strumento limitato nel tempo e sarà straordinario tanto quanto l'attuale crisi. Dobbiamo raggiungere un accordo quanto prima, per dare tempo alla necessarie ratifiche. Sono a favore degli appelli che chiedono che si agisca prima della fine dell'anno. Lavoreremo per arrivare ad un accordo quanto prima. Siamo ad un momento decisivo per l'Europa". La presidente della Commissione europea ha aggiunto che "è nell'interesse di tutti agire celermente" per evitare l'aggravarsi della crisi "e trovare una posizione solida, ora".

"Se non agiamo per ridurre le divergenze" la situazione sociale in Europa potrebbe diventare "destabilizzante", ha poi detto la von der Leyen. L'Ue affronta una sfida "sanitaria, economica e sociale senza precedenti", ma "l'impatto è molto diverso tra paesi e settori", perché la pandemia è causa della crisi ma l'ampiezza è dovuta a molti fattori, come l'interdipendenza delle nostre economie", ha spiegato menzionando l'Italia, la Spagna e la Francia tra i paesi più colpiti.

Per un eurodeputato olandese 'è quasi un colpo di stato'

"La proposta della Commissione europea è quasi un colpo di stato, siamo sulla soglia di un trasferimento di competenze senza precedenti attraverso cui il portafoglio di qualcuno passerebbe ad altri. I veti sono possibili e questo equivale per il Qfp (bilancio pluriennale Ue, ndr) o anche per le tasse europee che vengono ventilate e anche per eventuali indebitamenti della commissione che violerebbero l'articolo 311 del Trattato". Lo ha detto l'eurodeputato olandese dell'Ecr, Derk Jan Eppink intervenendo alla plenaria del Pe. "Siamo ad una sorta di Icaro che vola verso il sole, dobbiamo fermare questo ed è giusto sentire cosa pensano le persone che devono pagare", ha aggiunto.
 
 


 

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