Estero

La paura del Covid-19 'minaccia' allattamento al seno

Per l'OMS, anche se non c'è prova della trasmissione attraverso il latte materno, sempre più bimbi rischiano di venire separati alla nascita dalle mamme

foto Ti-Press
27 maggio 2020
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 La paura del Covid-19 "sta eclissando i progressi per migliorare la diffusione dell'allattamento al seno". Anche se non esiste prova della trasmissione del coronavirus attraverso il latte materno, sempre più bimbi rischiano di "venire separati alla nascita dalle mamme".

A lanciare l'allarme è un nuovo rapporto dell'Oms, dell'Unicef e dell'International Baby Food Action Network (Ibfan), secondo il quale la pandemia evidenzia "la necessità di una legislazione più forte per proteggere da pratiche di marketing aggressive".

Il latte materno salva la vita dei bambini in quanto fornisce anticorpi che proteggono da molte malattie infantili. Per questo l'Oms e l'Unicef incoraggiano le donne a continuare ad allattare, anche qualora avessero avuto confermato un contagio da coronavirus. "Le prove attuali - afferma l'Oms - indicano che è improbabile che il Covid-19 venga trasmesso attraverso l'allattamento al seno. I numerosi benefici dell'allattamento superano i potenziali rischi di malattia associati al virus".

I bimbi allattati crescono più sani

I bambini che sono allattati esclusivamente al seno hanno una probabilità 14 volte inferiore di morire rispetto ai bambini che non sono allattati al seno. Tuttavia, solo il 41% di quelli tra 0 e 6 mesi è allattato esclusivamente al seno. Percentuale che rischia di diminuire.

La paura della trasmissione del Sars-Cov-2 - afferma Patti Rundall, del Consiglio globale dell'IBFAN - "sta mettendo in secondo piano l'importanza dell'allattamento al seno e in troppi paesi madri e bambini vengono separati alla nascita rendendo l'allattamento al seno e il contatto pelle a pelle difficili, se non impossibili. Tutto sulla base di nessuna prova. Nel frattempo, l'industria alimentare per l'infanzia sta sfruttando i timori dell'infezione". A questo si aggiunge il problema che molti servizi sanitari per il supporto delle madri nell'allattamento hanno ridotto le attività per via dell'emergenza.

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