Estero

Cala il contagio in Italia, ma gli scenari fanno ancora paura

L'istituto superiore di sanità: in caso di riapertura totale, le terapie intensive tornerebbero sature l'8 giugno

28 aprile 2020
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Si conferma discesa della curva dei contagi in Italia. Il numero dei malati è diminuito di altri 608; i ricoveri in terapia intensiva sono scesi di altri 93 e ora sono 1.863; i pazienti negli altri reparti calano, per la prima volta dal 22 marzo, sotto i ventimila; il rapporto tra contagiati totali e tamponi fatti è il più basso finora registrato, al 3,6%. Ma dei 2.091 nuovi contagiati, 869 sono in Lombardia, il 41,5% del totale. Ulteriore dimostrazione che la Regione più in sofferenza segue un trend completamente diverso dal resto del Paese e questo pone la questione delle ulteriori aperture previste il 18 maggio, che non è escluso possano essere su base regionale come ipotizzato anche dal ministro Francesco Boccia. Quanto alle vittime, nelle ultime 24 ore se ne sono aggiunte 382 (di cui 126 in Lombardia) che portano il totale a 27.359. Ma è l'Istat a delineare, probabilmente, i 'veri' numeri. "Da un primo esame su 5.069 Comuni" risulta che "il totale dei decessi tra l'1 marzo e il 4 aprile è stato superiore del 41% rispetto allo stesso periodo del 2019 (62.667, quando erano 44.583 nel 2019)". C'è stato dunque un "eccesso di mortalità".

Non c'è perciò molto da stare allegri. Anzi, ha ricordato la relazione tecnica dell'Istituto superiore di sanità (Iss), "è evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto". E quasi a volere allentare le pressioni crescenti sul Giuseppe Conte, lo stesso Iss insiste sulla necessità di adottare "un approccio a passi progressivi".

Sono 92 i possibili scenari in vista della fase 2 a partire dal 4 maggio che l'Istituto superiore di sanità ha delineato in un rapporto anticipato da alcuni organi di stampa e già consegnato al governo. Nel peggiore di questi scenari si prevede che a fronte di una riapertura quasi generalizzata, incluse le scuole, l'indice di contagio Rt tornerebbe a posizionarsi sopra il valore 2 e le terapie intensive raggiungerebbero la saturazione entro poco più di un mese, l'8 giugno. Con un picco di 151mila ricoveri in terapia intensiva entro la fine dell'anno, uno scenario catastrofico che il presidente del Consiglio non ha voluto nemmeno considerare. 

In particolare riaprire le scuole innescherebbe una nuova crescita della curva epidemica, con la rapida saturazione dei posti in terapia intensiva. In un secondo scenario, che prevede ad esempio la riapertura delle scuole ma senza una ripartenza dei settori produttivi e con un ridotto uso dei mezzi di trasporto pubblici, l'aumento di Rt sarebbe tale da consentire alle terapie intensive di reggere fino ad ottobre. Un altro scenario vede la possibilità di riaprire tutto senza telelavoro ma con le scuole chiuse: le terapie intensive sarebbero esaurite entro i primi di agosto. Le simulazioni del'Iss indicano che anche facendo restare a casa dal lavoro gli over-50 e limitando gli spostamenti degli over-60, il tasso di contagio risalirebbe. Da qui l'invito alla massima cautela e prudenza da parte dell'Iss. Nel documento si fa anche riferimento alle incertezze sull'efficacia dell'uso delle mascherine per la popolazione generale dal momento che su tale aspetto le evidenze scientifiche sono limitate.

L'Istituto superiore di sanità (Iss), il Ministero della Salute, la Fondazione Bruno Kessler e l'Inail hanno sviluppato dei modelli previsionali. Lo precisa l'Iss in relazione a quanto riportato da alcuni organi di stampa. Tali modelli, "funzionali a supportare l'individuazione di scenari possibili per le prossime settimane in Italia - sottolinea l'Istituto - sono stati discussi e fatti propri dal Comitato Tecnico Scientifico (Cts). Il documento fa parte dei verbali dello stesso Cts e non ha caratteristiche di segretezza". Nella prossima conferenza stampa, che è fissata per il prossimo giovedì alle 12, rende noto l'Iss, "dedicheremo uno specifico approfondimento ai contenuti di quella analisi".

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