Estero

Un 'piano Marshall' da 2'770 miliardi di euro

L'Unione europea mette a punto un gigantesco programma di aiuti per consentire agli Stati di far fronte alla crisi provocata dal coronavirus

Von der Leyen
(Keystone)
2 aprile 2020
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Bruxelles - Per ribaltare l'immagine di un'Europa insensibile e inadeguata, la Commissione Ue mette in campo tutto quello che ha: un maxi piano anti-disoccupazione, un fondo di sostegno sanitario con quel che resta del bilancio comune, e dirotta sull'emergenza tutti i fondi strutturali già assegnati ai Paesi.

"Il nostro piano Marshall", lo definisce la presidente Ursula von der Leyen. Sommato agli interventi nazionali, finora vale 2'770 miliardi di euro, "la più ampia risposta finanziaria ad una crisi europea mai data nella storia". Ma ancora non basta, fa notare il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, soddisfatto almeno di aver dimostrato che bond con garanzie comuni, legati ad un progetto, sono possibili, dato che il piano anti-disoccupazione sarà creato proprio con una sorta di eurobond.

Scuse agli italiani

La giornata europea è quasi interamente dedicata all'Italia e ai Paesi che soffrono di più dall'epidemia. È aperta da una lettera a 'La Repubblica' con cui la von der Leyen chiede scusa agli italiani per il ritardo negli aiuti, e prosegue con una serie di annunci di misure che potranno portare beneficio quasi immediato ai più colpiti.

Il più importante è il fondo anti-disoccupazione Sure, che potrà mobilitare fino a 100 miliardi di euro da concedere in prestito ai Governi che hanno bisogno di rifinanziare la propria cassa integrazione. Lo strumento, gestito dalla Commissione Ue, parte con una base di 25 miliardi di garanzie versate dagli Stati membri su base volontaria, e andrà a finanziarsi sul mercato. Per il commissario Gentiloni "è un primo esempio, molto importante, del fatto che è possibile prendere delle azioni comuni".

Ovvero, che è possibile usare le emissioni di bond comuni (un meccanismo già esistente da anni, seppur in forma minima) per finanziare altre urgenze. Martedì prossimo l'Eurogruppo dovrà dare il via libera a Sure, assieme al resto del pacchetto che prevede anche un Fondo per gli indigenti, aiuti a pescatori e agricoltori, un piano per dirottare verso l'emergenza tutti gli aiuti delle politiche di coesione e un mini-fondo di sostegno ai sistemi sanitari da tre miliardi.

Conte: risposta europea condivisa, forte e rapida

Ma non è ancora abbastanza per mettere in sicurezza l'economia europea ed assicurarne la ripartenza una volta che la crisi sarà finita. Il premier Giuseppe Conte, in un'intervista all'emittente tv spagnola La Sexta, insiste sulla necessità di coronabond e di un più ampio European Recovery and Reinvestment Plan. "Credo che tutti, con il tempo, si renderanno conto che una risposta europea condivisa, forte e rapida è l'unica soluzione", spiega. Mentre l'Eurogruppo continua il suo lavoro sulle proposte che finiranno sul tavolo dei ministri martedì 7 aprile.

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