Estero

Il Covid-19 dilaga negli Stati Uniti, verso i centomila contagiati

new York si conferma la città più colpita. Donald Trump firma il piano da duemila miliardi per l'economia

27 marzo 2020
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Washington - L'epidemia da Covid-19 continua a galoppare negli Stati Uniti, che si confermano il primo Paese al mondo per numero di contagi e che oramai viaggiano verso i 100 mila casi di coronavirus. Quasi la metà sono a New York, dove in sole 24 ore si sono registrate 134 vittime, mai così tante da quando è esplosa l'emergenza. Ma a preoccupare non c'è solo la Grande Mela, da tempo l'epicentro della crisi negli Usa e dove il picco è atteso non prima di 21 giorni. Le ultime ore hanno confermato un proliferare di focolai in tutta l'America, dalla costa orientale a quella occidentale. Detroit, Chicago, New Orleans, Los Angeles, le metropoli considerate 'hot spot' si moltiplicano col passare dei giorni. Mentre proprio ieri, il presidente Donald Trump ha firmato lo stanziamento, approvato dal Congresso, di duemila miliardi a sostegno dell'economia.

Lo Stato più colpito dopo New York è il vicino New Jersey, poi vengono lo stato di Washington e la California. E se in Louisiana è allarme rosso a causa del 'Carnevale killer', l'evento che molto probabilmente in febbraio ha provocato il dilagare a dismisura dei contagi, in Michigan in una sola settimana si è passati da 350 a 3.000 casi, un aumento esponenziale a cui ancora gli esperti non riescono a dare una spiegazione. Il 90% dei sindaci americani, in base a un sondaggio, lamenta una mancanza di mezzi: kit per i test, mascherine, guanti, altri equipaggiamenti per la protezione di medici, infermieri, personale sanitario in prima linea. E l'85% lancia l'allarme respiratori: non ce ne sono abbastanza. Anche a New York, dove il governatore Andrew Cuomo ne chiede almeno 30-40.000, una cifra "gonfiata" secondo Donald Trump.

Il presidente ha però alzato la voce contro i colossi dell'auto made in Usa, da Gm a Ford, chiedendo di darsi da fare per produrre le attrezzature che negli ospedali permettono di mantenere in vita i pazienti più gravi. "Come sempre questa General Motors non sembra mai funzionare. Avevano detto che ci avrebbero dato 40.000 respiratori molto rapidamente, ora dicono che ce ne saranno solo 6.000 alla fine di aprile. E' sempre confusione con Mary B", ha twittato il presidente, con una frecciata all'amministratore delegato Mary Barra. "Gm - ha quindi ammonito Trump - deve riaprire immediatamente i suoi stabilimenti abbandonati stupidamente e iniziare a produrre respiratori ora". Intanto, per far fronte all'emergenza posti letto nelle grandi aree metropolitane, due navi ospedale militari sono in arrivo al largo di Los Angeles e nella baia di New York. E dopo il Senato anche la Camera ha approvato il piano 'salva-America' da 2 mila miliardi di dollari per sostenere l'economia Usa, aiutando famiglie ed imprese. Scontata la firma del presidente Trump che nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico col presidente cinese Xi Jinping, smorzando i toni degli ultimi giorni e auspicando che Washington e Pechino possano lavorare insieme per battere la pandemia.

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