Estero

In Italia non va peggio, ed è un buon segno

Si va stabilizzando la curva dei malati, sempre alto il numero dei morti, ormai oltre i settemila

25 marzo 2020
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Roma - Si stabilizza la curva dei malati di coronavirus in Italia. Per il quarto giorno consecutivo la crescita dei positivi rallenta e le misure di contenimento prese dal governo sembrano produrre i primi effetti positivi, anche se ancora una volta il paese paga un prezzo altissimo: in un solo giorno sono morte altre 683 persone e il numero complessivo delle vittime dall'inizio dell'emergenza ha superato le settemila, raggiungendo la cifra di 7.503.

Nonstato però Angelo Borrelli, come ormai accade da un mese a questa parte, ad aggiornare gli italiani con il consueto bollettino quotidiano: il capo della Protezione Civile ha accusato sintomi febbrili e, dopo essersi sottoposto al tampone, ha lasciato la sede del Dipartimento della Protezione Civile. Il vicecapo del Dipartimento Agostino Miozzo e il capo delle Emergenze Luigi D'Angelo hanno spiegato che, forse, si comincia a vedere qualche spiraglio. Il numero dei malati è infatti arrivato a 57.521, con un aumento giornaliero di 3.491. Un dato in calo rispetto agli ultimi tre giorni: martedì i nuovi casi erano stati 3.612, lunedì 3.780 e domenica 3.957. E anche il dato relativo al totale dei contagiati (quello che comprende anche le vittime e i guariti), che sono 74.386, risulta in calo: 5.210 in più oggi, 5.249 martedì. Un miglioramento che va ricercato nell'aumento del numero dei guariti: martedì era stato di 894 persone mentre oggi è di 1.036, per un totale di 9.362. Tutto ciò non significa certo che l'emergenza è finita, anzi.

E, soprattutto, non significa che si possono allentare - non ancora almeno - le misure di contenimento, visto che una parte del paese, seppur minoritaria, continua a non capire, come dimostrano le 8.310 nuove denunce per violazione dei divieti. "Viviamo una fase di apparente stabilizzazione e crediamo che il numero di persone infette sia coerente con il trend che la diffusione ha avuto nel paese: questo - spiega chiaramente Miozzo - ci fa pensare che è indispensabile, se vogliamo vedere la curva stabilizzarsi e poi decrescere, mantenere le rigorose misure di contenimento e di distanziamento sociale. E' un momento delicato, non bisogna abbassare la guardia se no la curva potrebbe risalire".

Un ragionamento che segue di pari passo quello fatto dal direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra. "Il rallentamento delle velocità di crescita è un fattore estremamente positivo, in alcune regioni credo che siamo vicini al punto di caduta della curva stessa, quindi il picco potrebbe essere raggiunto in questa settimana e poi cadere". I prossimi giorni saranno dunque "decisivi perché saranno i momenti in cui i provvedimenti del governo di 15-20 giorni fa dovrebbero trovare effetto". Rimanere a casa, dunque, ridurre al minimo gli spostamenti e mantenere il distanziamento sociale per evitare di contrarre i virus restano gli imperativi per tutti. Mentre i sanitari continuano la battaglia per assistere chi è malato e si moltiplica la solidarietà internazionale: la Germania verrà direttamente a prendere alcuni malati in Italia da trasferire negli ospedali tedeschi, sono già in Lombardia gli aiuti americani oltre a medici e tecnici russi che hanno trasportato con 15 aerei materiale e attrezzature per diagnosi e sanificazione. Tra 3 giorni inoltre - annuncia la Protezione Civile - aprirà nelle Marche un ospedale da campo cinese con 160 tra medici e tecnici che hanno fatto esperienza a Wuhan. 

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