Italia

Coronavirus, l'identikit delle vittime italiane

Le persone a rischio mortalità sono anziani con un quadro clinico compromesso. Coloro che sono deceduti non sono morti solo a causa del Covid-19

Precauzioni e analisi ©Keystone
25 febbraio 2020
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È quella degli anziani la fascia di popolazione più fragile in Italia rispetto al Covid-19. Undici le vittime, secondo l'ultimo bilancio, con la donna morta all'ospedale di Treviso. Tutti avanti con l'età e con patologie pregresse.

'Per proteggerli, circoscrivere i focolai'

Mentre dall'influenza "possiamo proteggerli con il vaccino" non essendoci il vaccino per il Coronavirus "c'è la mortalità". "L'unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo". A tracciare il quadro è stato il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) italiano durante la conferenza stampa alla Protezione civile, Giovanni Rezza che ha spiegato: "In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3 per cento. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l'influenza", ha detto.

Da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il calcolo della percentuale del rischio di morte se infettati da Covid-19 evidenzia che al primo posto con il 14,8% di rischio c'è la fascia degli ultraottantenni, percentuale che scende all'8% tra i 70 e i 79 anni per poi crollare, sempre come percentuale di rischio di mortalità, al 3,6% tra i 60 e i 69 anni, all'1,3% tra i 50 e i 59 anni per arrivare a zero vittime nella fascia tra 0 e 9 anni.

In Cina, il tasso di mortalità più alto si registra fra gli ultra 80enni

Secondo il maggiore studio epidemiologico realizzato su oltre 44mila casi di nuovo coronavirus nella Repubblica popolare, pubblicato dal «Chinese Journal of Epidemiology», il numero più alto di decessi per Covid-19 c'è stato tra persone con più di 80 anni. E dai geriatri italiani arrivano le raccomandazioni.

Le raccomandazioni dei geriatri italiani

"Nell'anziano l'infezione da Covid-19 può essere più aggressiva, come per altre infezioni virali, perché la senescenza del sistema immunitario e le malattie croniche espongono gli individui in età avanzata a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un'infezione decisamente più grave", spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg).

I consigli sono di non esporsi al freddo, che facilita la diffusione del virus, e di essere attenti ai sintomi per valutarli "con razionalità e senza paura". Febbre, astenia con eventuali dolori muscolari e – meno – tosse secca sono i sintomi classici. "L'impronta prettamente respiratoria (affanno e tosse con catarro) non è comune all'esordio, lo diviene tardivamente".

Tra i segni comuni non solo l'età avanzata delle vittime italiane per coronavirus ma anche importanti patologie pregresse, in alcuni casi con un quadro clinico già compromesso.

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