Estero

Sotto l'Equatore le fiamme, sopra si domano acqua e neve

Se l'Europa, in particolare l'Italia e le sue città d'arte, sono strette nella morsa del maltempo, in Australia continuano i devastanti incendi.

18 novembre 2019
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Giornate di preoccupazione in tante regioni di un'Italia flagellata ancora dal maltempo e di gran lavoro per la Protezione civile, i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e tutto il sistema dei soccorsi. A creare allarme sono state soprattutto le piene di grandi fiumi come l'Arno, in Toscana, e il Reno, in Emilia, monitorate costantemente. La piena dell'Arno, passata indenne a Firenze, ora è attesa a Pisa dove il sindaco ha disposto la chiusura di molti ponti. Sono invece esondati corsi d'acqua minori, come il principale affluente del Reno, l'Idice, che ha rotto un argine nel Bolognese, un fatto che ha reso necessario evacuare oltre 200 persone.

A Roma è sorvegliato il Tevere e sempre vicino alla capitale ieri sera un albero è caduto ad Albano Laziale, ferendo seriamente un automobilista. Nubifragi, poi, in Campania, nel Casertano, dove oggi le scuole sono chiuse. Continuano anche i disagi in Alto Adige dove si è abbattuta una valanga in Val Martello e a migliaia sono ancora al buio. Proprio citando la sua regione d'origine il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha detto che oltre al caso Venezia, dove oggi riaprono le scuole "nelle prossime ore porteremo in Consiglio dei Ministri gli stati di emergenza chiesti da altri Comuni e Regioni", anche se fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che l'iter prevede che devono essere le Regioni interessate a inoltrare le richieste. In giornata il premier Giuseppe Conte ha seguito l'evoluzione degli eventi, insieme al capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Particolarmente sferzata è stata la Toscana. E anche in Emilia-Romagna, dove l'Idice è fuoriuscito aprendo una falla di 40 metri, si è parlato di "piena storica", anche se non si è verificato quello che si è temuto per gran parte della giornata di ieri. Cioè il ripetersi dell'alluvione del Reno, che a febbraio aveva rotto gli argini allagando vaste zone di Castel Maggiore e Argelato. 

Incendi in Australia

Quattro persone sono morte negli ultimi incendi devastanti che continuano a colpire l'Australia, con 500 abitazioni e 600 fabbricati rurali distrutti. Negli Stati del New South Wales e del Queensland sono andati distrutti per gli incendi più edifici di quanti non ne siano stati nelle altre stagioni estive degli ultimi 100 anni. A quanto riferisce il Servizio rurale antincendi, l'area bruciata in New South Wales si estende per più di un milione e 650 mila ettari, più che nelle ultime tre stagioni calde messe insieme, ha detto il vice commissario Rob Rogers. Sono tuttora attivi 63 focolai in questo Stato, 35 dei quali ancora fuori controllo.

Oltre 1'500 vigili del fuoco, tra cui molti accorsi da altri Stati d'Australia e dalla Nuova Zelanda, tentano di isolare le fiamme dai sobborghi settentrionali di Sydney fino al confine con il Queensland, "facendo del loro meglio per mettere in sicurezza quanto più terreno possibile, prima dell'arrivo di temperature fino a 40 gradi accompagnate da vento a raffiche previste a metà settimana", ha aggiunto Rogers. Un grande aereo cisterna DC-10, con una capacità di 38 mila litri di acqua e di liquido ignifugo, è giunto sabato dagli Usa, in vista del peggioramento delle condizioni meteo dei prossimi giorni. Intanto il ministro del Tesoro Dominic Perrottet ha annunciato nuovi fondi per i residenti e le amministrazioni locali colpiti dagli incendi.

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