Estero

La Casa Bianca chiama Ankara: 'Cessate il fuoco'

Trump annuncia sanzioni Usa contro la Turchia. Il vicepresidente Pence si recherà da Erdogan per chiedere di mettere fine alla violenza in Siria

(Keystone)
15 ottobre 2019
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Dopo l'annuncio di un'intesa fra Bashar el Assad e le milizie curde per frenare l'avanzata turca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un decreto con cui dà il via libera a sanzioni Usa alla Turchia. Lo afferma il Dipartimento di Stato americano, sottolineando che i provvedimenti scatteranno per tre alti funzionari turchi: il ministro della Difesa, Hulusi Akar, il ministro dell'Interno, Suleyman Soylu, e il ministro dell'Energia, Fatih Donmez. 

Da Washington è pure giunta la notizie che il vicepresidente Mike Pence andrà in Turchia su richiesta di Trump. Pence guiderà una delegazione insieme al consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O'Brien. L'obiettivo della missione è quello di avviare trattative per un cessate il fuoco. "Trump ha detto chiaramente ad Erdogan che gli Stati Uniti vogliono che il governo di Ankara cessi l'invasione, attui un immediato cessate il fuoco e inizi a negoziare con le forze curde in Siria per mettere fine alla violenza", ha dichiarato Pence.

Erdogan: 'La comunità internazionale ci sostegna o accolga i rifugiati'

“La comunità internazionale deve sostenere gli sforzi del nostro Paese o cominciare ad accettare i rifugiati provenienti dalla Siria”. Lo ha scritto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un editoriale pubblicato sul Wall Street Journal per sostenere le sue ragioni sull'offensiva militare contro i curdi nel nord-est della Siria. La Turchia sta intervenendo dove altri hanno mancato di agire", è il titolo scelto dal leader di Ankara per il suo intervento sul quotidiano americano. "I flussi di rifugiati siriani, la violenza e l'instabilità ci hanno spinto ai limiti della nostra tolleranza", scrive Erdogan, che ricorda l'impegno del suo Paese nell'ospitare 3,6 milioni di rifugiati siriani e rivendica di aver speso "40 miliardi di dollari per offrire loro educazione, assistenza sanitaria e alloggio".

Tuttavia, insiste, "senza supporto finanziario internazionale non possiamo impedire ai rifugiati di andare in Occidente". Erdogan spiega quindi di aver deciso l'offensiva in Siria dopo aver "concluso che la comunità internazionale non avrebbe compiuto i passi necessari" ad affrontare la situazione.

“Ci assicureremo che nessun combattente dell'Isis lasci il nord-est della Siria", conclude Erdogan.  
 
 

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