Usa

Trump e quella promessa 'segreta' approdano alla Camera

La commissione intelligence vuole capire anche se la Casa Bianca ha tentato di insabbiare la segnalazione che ha denunciato un illecito

19 settembre 2019
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Chi sa non vuol parlare. Ma qualcuno ha parlato “troppo” e quel qualcuno è Donald Trump, che avrebbe “fatto una promessa” ad un non meglio specificato leader straniero durante una telefonata.  Un episodio denunciato formalmente da un dirigente dell’intelligence Usa assumendo lo status di “whistleblower”, la figura dell’informatore che denuncia un illecito, godendo delle tutele dell’ordinamento giuridico Usa. E che ora è approdato alla Camera, dove la commissione intelligence vuole capire anche se la Casa Bianca ha tentato di insabbiare la segnalazione. E qui cominciano i problemi.

Michael Atkinson, ispettore generale della intelligence community ha trovato credibile e preoccupante la segnalazione ricevuta il 12 luglio scorso, tanto da considerarla una questione urgente, una soglia legale che richiede la notifica al Congresso. Atkinson ha sottomesso la denuncia due settimane dopo a Joseph Maguire, capo ad interim della National Intelligence (Dni) che coordina tutte le agenzie degli 007 e che si è rifiutato di condividere i dettagli dell’episodio con i parlamentari. 

“Un’altra storia di fake news – l’ha liquidata il presidente su Twitter”. La sua smentita non basta però a dissipare i nuovi interrogativi sulla sua gestione disinvolta delle informazioni sensibili: dalla rivelazione della fonte israeliana di un’operazione di spionaggio in Siria durante un colloquio nello Studio Ovale con alti dirigenti di Mosca, sino all’evacuazione di un dirigente russo che spiava per la Cia messo in pericolo da un colloquio imprudente del presidente. 

Nelle cinque settimane precedenti la denuncia, ha scritto il Washington Post, Trump aveva parlato o interagito con cinque leader stranieri: il russo Vladimir Putin, il nordcoreano Kim Jong-un, il premier del Pakistan, quello dei Paesi Bassi e l’emiro del Qatar. Atkinson ha informato all’inizio di settembre il Congresso, e la commissione intelligence della Camera lo ha convocato ieri un briefing a porte chiuse nel quale però Atkinson ha detto di non poter rivelare nulla. Ah.

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