Estero

Mafia, 19 arresti svelano l'asse tra Italia e Stati Uniti

L'operazione New connection, condotta dalla Polizia di Stato insieme all'Fbi, ha portato al sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro

17 luglio 2019
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Mattinata di grandi operazioni antimafia in Italia. Più di 200 uomini della Squadra Mobile di Palermo, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Federal Bureau of Investigation (FBI) di New York hanno eseguito arresti e fermi di boss e gregari del mandamento mafioso di Passo di Rigano (Palermo).

Il blitz, denominato "New connection", ha svelato il forte legame tra Cosa Nostra palermitana e criminalità organizzata statunitense, in particolare la potente Gambino Crime Family di New York.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso.

Sempre questa mattina un'operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto di militari del Comando provinciale di Bologna e del Gruppo di Aosta, ha permesso di eseguire un'ordinanza di custodia cautelare a carico di numerose persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso.

Colpite pericolose cosche della 'ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, con diramazioni nel nord Italia, tutte dedite a estorsioni, reati in materia di armi e stupefacenti e al controllo delle attività economiche del territorio.

Dalle indagini è emersa anche una fase di contrapposizione tra la "Locale di San Giorgio Morgeto" e la cosca Facchineri di Cittanova, causata dalla volontà dei Facchineri di mantenere il predominio nel Comune sangiorgese e in Valle d'Aosta.

Tra i 19 arrestati, ci sono Francesco e Tommaso Inzerillo, rispettivamente fratello e cugino di Totuccio Inzerillo, boss ammazzato dai Corleonesi di Totò Riina nella guerra di mafia degli anni 80, e Salvatore Gambino, sindaco di Torretta, un paese della provincia di Palermo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

L'inchiesta ha svelato l'asse tra Cosa nostra siciliana e i clan d'oltreoceano. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro tra mobili, immobili e quote societarie.

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