Italia/Vaticano

Caso Orlandi, aperte le due tombe: sono vuote

'Cercate dove indica l'angelo', suggeriva un messaggio anonimo. Ma una volta scoperchiate le sepolture si è scoperto che non c'era nulla

Foto Keystone
11 luglio 2019
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Vuote. Sia la tomba con l'Angelo, sia quella adiacente. È un nuovo vicolo cieco quello in cui ci si è imbattuti oggi nel caso di Emanuela Orlandi, la quindicenne figlia di un messo della prefettura della Casa pontificia, cittadina del Vaticano, rapita il 22 giugno 1983 dopo essere uscita da una scuola di musica.

Il messaggio anonimo

A chiedere l'apertura della tomba era stata con un'istanza la famiglia di Emanuela, dopo l'arrivo di una lettera anonima con l'indicazione della tomba dell'Angelo presente nel piccolo cimitero adiacente al confine con la Città del Vaticano, un'area soggetta ad extraterritorialità a favore della Santa Sede. "Cercate dove indica l'angelo", era riportato nel messaggio. 

Le operazioni hanno coinvolto sia la tomba dell'Angelo della principessa Sophie von Hohenlohe, sia la tomba attigua della principessa Carlotta Federica di Meclemburgo. Sebbene la tomba indicata dal legale della famiglia Orlandi sia, infatti, quella con l'Angelo che tiene tra le mani un libro aperto con la scritta Requiescat in pace, "il Promotore di Giustizia, trattandosi di due tombe vicine ed entrambe con una edicola similare, al fine di evitare possibili fraintendimenti su quale potesse essere la tomba indicata, ha disposto l'apertura di entrambe", ha spiegato il portavoce vaticano prima che l'operazione iniziasse.

Nemmeno i corpi di chi doveva essere sepolto lì

Ma una volta aperte le due sepolture, la sorpresa: "Le due tombe sono completamente vuote, è incredibile", per dirla con le parole dell'avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, al termine dell'operazione al cimitero Teutonico. Non solo non ci sono tracce di Emanuela, ma a mancare all'appello sarebbero pure le spoglie delle due principesse che dovevano essere sepolte lì sotto. Una circostanza, quest'ultima, su cui nel pomeriggio hanno fatto luce fonti della Santa Sede i quali hanno affermato che, visti alcuni lavori di rinnovamento svolti negli anni, "è ragionevole pensare che i resti appartenenti alle principesse siano stati portati altrove. Non vi è nulla di inquietante".

"Le operazioni si sono concluse: una tomba è in fase di chiusura per l'altra è stato disposto l'ordine che resti aperta ancora per qualche ora. L'unica certezza - sottolinea Sgrò lasciando la città del Vaticano con Pietro Orlando, fratello di Emanuela - è che non ci sia nessun cadavere sepolto in nessuna delle due tombe. Siamo tutti quanti rimasti meravigliati di questa cosa". 

La conferma del Vaticano

La fattispecie è stata in seguito confermata anche dal Vaticano: "Le ricerche hanno dato esito negativo: non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie", riferisce il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti.

L'accurata ispezione sulla tomba della Principessa Sophie von Hohenlohe ha riportato alla luce - riferisce Gisotti - un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto. Successivamente si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due Principesse sono stati informati dell'esito delle ricerche".

"Credo che si dovrà andare avanti e spero in una collaborazione onesta. Finché non troverò Emanuela è mio dovere cercare la verità", ha affermato da parte sua Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, scomparsa 36 anni fa.

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