Estero

Ucraina al voto a luglio, Poroshenko indagato

Il neopresidente Zelensky scioglie il parlamento, il predecessore è accusato di avere cercato lo scontro con la Marina russa

Da comico a presidente (Keystone)
21 maggio 2019
|

Il terremoto-Zelensky continua. Il nuovo presidente ucraino, al suo secondo giorno in carica effettiva, ha firmato il decreto con cui scioglie la Rada, così come promesso nel suo discorso inaugurale, e ha indetto elezioni anticipate il 21 di luglio.

Regolamento di conti

La rivoluzione, promessa in campagna elettorale, è dunque iniziata e le scosse telluriche iniziano a diffondersi in tutto l'arco politico: i pezzi grossi del governo – premier, ministro della Difesa, ministro degli Esteri – sono dimissionari e proprio oggi l'Alto ufficio investigativo ha fatto sapere che l'ex presidente Petro Poroshenko è indagato per " alto tradimento" a causa degli eventi del 25 novembre 2018, quando le navi della Marina ucraina sono state inviate attraverso lo Stretto di Kerch - e quindi bloccate dalla Russia. Lo scontro ha portato a un combattimento a fuoco e l'arresto dei marinai ucraini, tuttora detenuti in Russia.

L'indagine preliminare è stata aperta sulla base di un esposto presentato da Andriy Portnov, ex vice capo dello staff dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich. L'accusa, in pratica, è che Poroshenko abbia cercato l'incidente per usarlo come pretesto e poi tramare contro lo Stato. C'è da dire che Portnov è rientrato da poco in Ucraina dopo anni di assenza e ora sarà a sua volta interrogato dall'ufficio del procuratore generale sui fatti dell'Euromaidan. Insomma, c'è la possibilità che sia partito il regolamento dei conti fra pezzi dell'establishment ucraino. Si vedrà.

Verso un periodo caotico

Intanto Zelensky ha chiesto al presidente della Rada, Andriy Parubiy, di convocare per domani una seduta straordinaria dell'aula per esaminare "emendamenti alla legge elettorale". Il rischio, però, è che da qui al 21 luglio il Paese vada verso un periodo di caos profondo, con un governo azzoppato - non è chiaro nemmeno se il premier e gli altri ministri resteranno per gli affari correnti o verranno nominati dei sostituti - e un Parlamento delegittimato.

Putin s'arrabbia

L'ex premier Yulia Timoshenko ha detto che i deputati, date le condizioni, non potranno esaminare quelle leggi chieste da Zelensky nel suo discorso inaugurale ma occuparsi solo delle future elezioni – giudizio che Zelensky, chiaramente, non condivide. Il neopresidente ha inoltre mandato su tutte le furie il Cremlino con la sua richiesta agli Usa di rafforzare le sanzioni contro la Russia. "L'uso di questo linguaggio non è una novità e non servirà a risolvere i problemi del Donbass", ha commentato gelido il portavoce di Vladimir Putin.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE