BRASILE

Lula dal carcere: 'Paese governato da una banda di matti'

L'ex presidente parla per la prima volta dalla prigione dove è rinchiuso dall'aprile 2018. E ancora una volta si dichiara innocente

archivio Keystone
26 aprile 2019
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Il Brasile è governato da una "banda di matti" che il paese "non merita", il presidente Jair Bolsonaro "o riesce a costruire un partito solido, o non sopravviverà", e nel frattempo ha lanciato "la politica estera di più basso livello che si sia visto": queste le prime dichiarazioni di Luiz Inacio Lula da Silva diffuse dopo la prima intervista che l'ex presidente ha concesso dal carcere, dove sconta da poco più di un anno una condanna per corruzione e riciclaggio.

Folha de Sao Paulo, il quotidiano brasiliano più diffuso, e l'edizione brasiliana de El Pais de Madrid hanno anticipato alcune delle risposte di Lula durante una intervista esclusiva in comune, che si è svolta nel pomeriggio di venerdì in una sala del comando di polizia di Curitiba, dove l'ex presidente è rinchiuso dall'aprile del 2018.

Nel colloquio - durato circa due ore, e che è stato filmato, per essere diffuso dalle due testate durante il week end - Lula ripete ancora una volta che si dichiara innocente delle accuse che gli sono state rivolte, "come è stato confermato in varie occasioni", e ha parole dure per Sergio Moro, il magistrato simbolo dell'operazione Lava jato, la Mani Pulite brasiliana, che lo ha condannato nel cosiddetto caso del triplex di Guarujà e ora è ministro della Giustizia di Bolsonaro.

"Io posso dormire senza problemi, con la coscienza tranquilla, e sono sicuro che Moro non lo può fare", ha detto l'ex presidente, aggiungendo che "so benissimo che luogo mi ha riservato la Storia, e chi invece finirà nella sua pattumiera", prima di sottolineare che "anche se mi condannassero a cento anni, non cambierei la mia dignità per la mia libertà".

In un momento dell'intervista Lula ha pianto, ricordando la morte del suo nipotino di 7 anni, nel gennaio scorso -"forse era più facile che fossi morto io, che ho già vissuto 73 anni, sarei potuto morire io per lasciare che mio nipote vivesse"- e al riguardo ha detto aver apprezzato che il vicepresidente Hamilton Mourao abbai dichiarato che aveva diritto di andare al funerale del piccolo.

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