Brucia Notre-Dame, crollano la guglia e il tetto

Incendio devasta la cattedrale di Parigi. Salve la struttura e le reliquie più preziose. La Procura apre un'inchiesta per danneggiamento colposo.

 

Un grosso incendio sta divampando alla cattedrale Notre-Dame di Parigi. Le immagini diffuse sui social mostrano intenso fumo bianco uscire dal tetto del luogo di culto, uno degli edifici più noti al mondo da cui è crollata la guglia e il tetto.

Le fiamme si sono sviluppate nel pomeriggio di oggi, lunedì, nella parte alta della cattedrale. Lo confermano i vigili del fuoco francesi e lo testimoniano svariati utenti sui social media. Non sono al momento note le cause.

Dalla parte alta della cattedrale si vede uscire una colonna di fumo, e si notano anche delle fiamme. Secondo alcune prime informazioni, le fiamme si sarebbero sviluppate su una impalcatura che cinge l'imponente struttura. L'incendio è stato segnalato ai vigili del fuoco alle 18.50.

L'intera Ile-de-la Cité, dove sorge l'edificio, è isolata: i turisti - molto numerosi - sono dall'altra parte della Senna e fissano le fiamme che stanno divorando il tetto e la guglia del monumento gotico. Sul posto sono già crollate parte delle impalcature che servivano per i lavori. Diversi elicotteri sorvolano la zona.

La sindaca della città, Anne Hidalgo, ha chiesto via twitter ai curiosi di rispettare il perimetro di sicurezza.

23:28

La Procura di Parigi ha fatto sapere di aver aperto - sull'incendio della cattedrale di Notre-Dame - un'inchiesta per "danneggiamento colposo tramite incendio".

23:15

La corona di spine di Cristo, che secondo la tradizione viene custodita a Notre-Dame e che è fra le sue reliquie più preziose, è in salvo, secondo quanto riferito dal rettore della cattedrale, Patrick Chauvet. Salva anche, secondo Chauvet, la tunica di San Luigi.

23:00

Secondo i pompieri di Parigi, nonostante l'incendio, "la struttura di Notre-Dame è salva e preservata nella sua totalità".

22:59

Tra le reliquie custodite nella cattedrale di Notre-Dame c'è la corona di spine che, secondo la tradizione, Cristo portò sulla testa lungo la salita al Calvario. Viene esposta proprio durante la Settimana Santa, che è cominciata oggi e ogni primo venerdì del mese, a ricordo della Passione. Questo oggetto era stato venduto nel 1239 al re di Francia san Luigi IX da Baldovino II, sovrano di Costantinopoli, che era pieno di debiti

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La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi è un capolavoro dell'architettura gotica, il monumento più visitato in Francia, con oltre 12 milioni di turisti ogni anno. Situata nel cuore della capitale, alla fine dell'Ile de la Cité, la sua costruzione iniziò nel 1163 secolo e richiese circa due secoli di lavori, fino alle modifiche che le conferirono la struttura odierna.

Ha una pianta a croce latina e due torri campanarie, dove si può salire per godere una vista panoramica della città. L'alta guglia, ben 45 metri, fu costruita nel 1860. All'interno spiccano sontuose le vetrate a rosone: quello a nord raffigura immagini dell'Antico Testamento, quello a sud raffigura Cristo con santi, apostoli e angeli.

Notre-Dame subì gravi danni e razzie durante la Rivoluzione francese. E fu oggetto di un imponente restauro dall'architetto Viollet-le-Duc. Cuore della cristianità francese, la cattedrale ha ospitato alcuni dei momenti più importanti della storia del paese, come l'incoronazione di Napoleone Bonaparte e la beatificazione di Giovanna d'Arco. E poi ancora messe per la morte dei presidenti De Gaulle, Pompidou e Mitterand.

Un giovane e ancora sconosciuto Victor Hugo le tributò un romanzo storico, 'Notre-Dame de Paris' che gli diede immediato successo dopo la sua pubblicazione nel 1831. Tutto il mondo da quel momento si innamorò della storia d'amore tra Quasimodo, il gobbo campanaro e la zingara Esmeralda.

22:00

Molti fedeli, che si stanno radunando lungo la Senna all'altezza della cattedrale di Notre-Dame in fiamme, intonano preghiere e canti. Molti piangono altri alzano le braccia al cielo, in un'atmosfera di grande emozione e tensione. Quasi tutta l'Ile-de-la-Cité, una delle due isole del centro di Parigi sulla quale sorge la cattedrale, è stata evacuata. Attorno, il traffico è bloccato, la gente affluisce a piedi.

21:38

Dopo l'incendio di oggi, Notre-Dame, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, non è più la stessa. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata divorata in poco più di un'ora dalle fiamme. Rimaste in piedi le impalcature. Piangono i parigini e si fermata la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron, che proprio stasera avrebbe dovuto annunciare importanti riforme.

Nessuno dimenticherà questo 15 aprile, primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa. Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna, a sud dell'Ile-de-la-Cité, i turisti allontanati dalla spianata della cattedrale quando le fiamme hanno cominciato a divampare su un'impalcatura. I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni, sarebbero dovuti durare anni, secondo le previsioni. In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che - sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia - è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta.

Non ci sarebbero feriti, mentre 400 pompieri con ingenti mezzi di intervento per ore hanno tentato di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili.Fra le prime reazioni, già serpeggiavano le polemiche sulla mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio, vista anche l'ampiezza del cantiere. A Parigi in particolare, le ultime settimane sono state punteggiate da incendi di palazzi a ripetizione, con numerose vittime, compresi i pompieri.

"Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme. Emozione di tutta una nazione. Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi. Come tutti i nostri compatrioti, stasera sono triste di veder bruciare questa parte di noi", ha twittato Macron subito dopo la decisione di non andare in onda per annunciare le attesissime riforme che - nelle intenzioni dell'Eliseo - dovrebbero mettere fine alla rivolta sociale dei gilet gialli, in corso da 5 mesi.

Subito dopo, il presidente, con il primo ministro Edouard Philippe al fianco, si è diretto verso Notre-Dame per essere presente sul luogo del disastro in rappresentanza di tutti i francesi. Il simbolo di Parigi, il monumento storico più visitato d'Europa, è andato in cenere. I parigini sono usciti di casa e si sono avviati a piedi, seguendo la nube nera, verso le preziose guglie che si stagliavano verso il cielo e che oggi sono crollate in macerie.

Qualcuno si è abbracciato, altri hanno parlato di un segnale terribile per la capitale, un simbolo della storia e della tradizione che sparisce in pochi minuti, forse per negligenza, forse per fatalità. Solidarietà e partecipazione sono arrivate da tutto il mondo. Le autorità religiose della città hanno invitato fin dalla serata i fedeli a pregare e a recarsi, da domani, nell'altra cattedrale, Saint-Sulpice. Notre-Dame, ferita a morte, stretta da ogni lato dalle mostruose gabbie delle impalcature in fiamme, ha vissuto stanotte le sue ultime ore.

 
21:34

«È un disastro». Jacques Ducry, ex magistrato ed ex deputato al Gran Consiglio, è noto per la sua amicizia e la sua passione per la Francia e lEuropa. Raggiunto dalla ‘Regione’ mentre le fiamme divampano e tutto brucia afferma che «da laico, rispettoso della libertà di coscienza e di credenza tanto quanto esigo che la mia laicità venga rispettata, non ho parole, è un completo disastro». A bruciare «non è solo una cattedrale, ma un simbolo europeo, della nostra storia, della nostra cultura. Limpatto di queste immagini è enorme, e la perdita è incalcolabile. Noi esseri umani siamo di passaggio su questa Terra, ma le testimonianze del tempo, il patrimonio culturale devono accompagnarci, guidarci. Sono davvero rattristato».

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«Siamo bloccati nel bar: il Quai Sant-Michel è stato completamente chiuso – racconta Benoit, barman al Pub Saint Michel, uno dei tanti locali che si affacciano sulla Senna e su Notre Dame –. Chi era qui prima dell'inizio dell'incendio è rimasto, ma nessuno può entrare o uscire. Sembrerebbe che il fuoco si stia calmando, c'è meno fumo. Ma francamente non saprei. È triste quello che sta accadendo».

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