Estero

Fogazzaro, inviati gli ispettori all'istituto Papi

Dopo il caso divampato alla scuola Luganese, Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Bussetti vuole vederci chiaro. E la Procura di Nola indaga.

15 aprile 2019
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Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Bussetti ha inviato gli ispettori all'Istituto Giuseppe Papi di Pomigliano d'Arco per accertare se sia ''un vero e proprio diplomificio, che dietro il pagamento di una somma prestabilita di circa 3000 euro, rilascerebbe il diploma di maturità'' come scritto nell'interpellanza parlamentare, prima firmataria Virginia Villani, deputata campana del Movimento 5 Stelle, dirigente scolastica di Pomigliano d'Arco, grosso Comune nelle vicinanze di Napoli in cui risiede il vice premier Luigi di Maio.

Un'interpellanza innescata dal caso Fogazzaro. Una vicenda esplosa a seguito del servizio di Falò: che gli studenti del Fogazzaro si sarebbero trasferiti in massa a Pomigliano d'Arco dove all'Istituto Papi la promozione era garantita. Occorreva solo pagare 3 mila euro. Nell'interpellanza parlamentare dello scorso 13 febbraio la deputata campana al ministro Bussetti chiedeva se ''ove i fatti siano confermati, non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza per revocare la parità scolastica a causa della mancata osservanza dei requisiti previsti dalla legge 62 del 10 marzo 2000''.

La visita degli ispettori all'istituto scolastico di Pomigliano d'Arco? ''Noi non ne sappiamo niente'' la risposta dal Papi, dove nessuno a voglia di parlare. Si, ma almeno, è possibile sapere se gli ispettori si sono fatti vivi?  Domanda senza risposta. Dietro l'angolo c'è il commissariamento dell'istituto Giuseppe Papi. Che ne è stato dell'interpellanza parlamentare? Virginia Villani:  ''Ancora nessuna risposta. Mi risulta che al ministero stanno lavorando sul caso''.  Già in passato la Papi era finita nei guai.

Il 12 aprile 2016 il ministero dell'Istruzione gli aveva revocata la ''parità scolastica''. Provvedimento revocato dal Tar della Campania a seguito di un ricorso della scuola. La vicenda è pendente davanti al Consiglio di Stato. Lo scandalo delle presunte maturità truccate al Papi è all'esame anche della Procura di Nola, sollecitata da un esposto della consigliere regionale della Campania Valeria Ciarambino del movimento 5 stelle. Gli inquirenti campana sono sulle tracce del ''signore con i capelli rossicci'' che a Lugano prendeva i 3mila euro in contanti pagati quale ''tasse esame''.

Soldi che, pagati per accedere agli esami di Stato, una volta messi in una busta venivano consegnati al ''signore con i capelli rossicci che li metteva in una valigia nera''. Se 53 dovevano essere i prossimi maturandi ecco che siamo oltre 150 mila euro. Somma che non risulta sia stata dichiarata ai valichi comaschi-ticinesi. Potrebbe essere passata da un'altra strada. È quello che vorrebbero sapere gli inquirenti campani, ai quali risalire al ''signore con i cappelli rossicci'' non dovrebbe essere difficile in quanto a Lugano si presentava come inviato della scuola di Pomigliano d'Arco.

L'attuale ministro dell'Istruzione Giuseppe Bussetto in qualità di dirigente scolastico delle scuole non statali della Lombardia nel 2009 aveva revocato lo status di scuola paritaria dell'Istituto scolastico Dante Alighieri di Como riconducibile allo stesso proprietario sino a pochi mesi fa dell'Istituto Fogazzaro. La revoca dello status di scuola paritaria negava alla Dante Alighieri la possibilità di essere sede di esami di stato. Alla revoca erano seguiti, sino al 2013, ricorsi e controricorsi, l'ultimo dei quali del Consiglio di Stato che dava ragione alla Dante Anghileri: troppo tardi in quanto la scuola per carenza di studenti aveva chiuso i battenti.

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