Estero

Riscattano le manette per l'ex presidente di Nissan

Nuovi arresti a Tokio per Carlos Ghosn. L'accusa è di appropriazione indebita dei fondi della società.

4 aprile 2019
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L'ex presidente di Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, è stato arrestato nuovamente nelle prime ore del mattino a Tokyo con la nuova accusa di appropriazione indebita dei fondi della società. L'ex tycoon 65enne era stato rilasciato su cauzione a inizio marzo, dopo un periodo di detenzione di 108 giorni. L'avvocato di Ghosn ha detto che "la decisione del pubblico ministero è estremamente inappropriata". E' raro in Giappone, infatti, che venga spiccato un nuovo mandato di arresto dopo la concessione, a meno di un mese, della libertà su cauzione.

I pm hanno spiccato il quarto mandato d'arresto nei confronti dell'ex tycoon 65enne con l'accusa di appropriazione indebita dei fondi della società, avvenuta tramite il trasferimento di 34 milioni di dollari verso una succursale Nissan con sede in Oman, gestita da un conoscente di Ghosn, in un periodo di 7 anni. Nel pagamento di parte del denaro rientrerebbe anche l'acquisizione di uno yacht di fabbricazione italiana. I fondi, secondo i media giapponesi, provenivano da una riserva del gruppo che l'ex dirigente poteva impiegare a sua discrezione. Il team della difesa asserisce che la somma è stata utilizzata per retribuire il lavoro svolto dalla concessionaria in diverse attività nel corso degli anni. Ghosn è già indagato per abuso di fiducia aggravata e una serie di illeciti finanziari, tra i quali l'aver sottostimato i suoi compensi per l'equivalente di 73 milioni di euro. Accuse che l'ex manager ha sempre respinto.

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