Estero

I 5Stelle assolvono Matteo Salvini

La consultazione elettronica assicura al ministro dell'Interno italiano l'immunità sul caso dei migranti sequestrati a bordo della nave Diciotti

Il capo leghista 'ha agito per un superiore interesse pubblico' (Keystone)
18 febbraio 2019
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Diciotti, diciannovi, venti... A giudicare dal tempo che c’è voluto, i voti dei militanti grillini sull’impunità da garantire a Matteo Salvini li hanno contati a mano. Altro che democrazia informatica, come vorrebbe la propaganda. 

Ma l’importante è che tutto sia finito come doveva. Cioè bene: per Salvini – a cui i grillini hanno riconosciuto che sequestrando i migranti a bordo della nave Diciotti ha agito per un superiore interesse pubblico – e per Gigi Di Maio, che aveva “tranquillizzato” il collega vice presidente del Consiglio circa le virtù di una democrazia diretta opportunamente formata.

D’altra parte, la cervellotica formulazione del quesito riguardante la concessione dell’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, la diceva sufficientemente lunga sul senso che da quelle parti danno alla parola “trasparenza”. Tanto che Giuseppe Conte, special guest nel ruolo di presidente del Consiglio, si è sentito di assicurare, nel corso della giornata, “che non avrebbe condizionato” il voto. La quale assicurazione poteva essere un bel lapsus, o, più probabilmente, un nuovo attestato di quanto l’autostima gli sia sfuggita di mano: ma condizionare cosa? ma condizionare chi?

La votazione si è svolta in un festoso clima democratico, si è vantato Di Maio. Che a questo punto potrebbe lavorare all’ufficio stampa governativo di Pyongyang: sui blog della Casaleggio si è letto di tutto a proposito delle difficoltà di accesso alle urne informatiche. E non erano complimenti.

Comunque: hanno votato in 52’417, il 59,05% contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini. Il dispaccio ufficiale del Politburo informa che “Relativamente alla risposta: ‘Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere’ hanno votato 30’948 (59,05%). Relativamente alla risposta: ‘No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere’ hanno votato 21’469 (40,95%). La maggioranza ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere”. 

Un gongolante Di Maio si è sentito di dover aggiungere che “far votare i cittadini fa parte del nostro Dna, lo abbiamo sempre fatto come accaduto per il contratto di Governo. L’altissimo numero di votanti dimostra anche questa volta che Rousseau funziona e si conferma il nostro strumento di partecipazione diretta”. Diretta, appunto.

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