Estero

Sgarbo del Vaticano alla Collins?

Il simbolo della lotta della Chiesa cattolica contro la pedofilia non invitata all'incontro mondiale sulla tutela dei minori

Marie Collins
14 febbraio 2019
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Tra dieci giorni si aprirà in Vaticano l'incontro mondiale sulla tutela dei minori, ovvero, sulla piaga dei preti pedofili, e Marie Collins non ci sarà tra le vittime di abusi che faranno conoscere la loro drammatica esperienza a capi di episcopati e a dirigenti della Curia romana. Non ci sarà perché non invitata.

Lo ha dichiarato lesi stessa all'Ufficio Stampa della Casa Editrice Rubbettino, in occasione della pubblicazione del libro di Gian Franco Svidercoschi, ex vice direttore dell'Osservatore Romano, "Chiesa, liberati dal male! Lo scandalo di un credente di fronte alla pedofilia", che l'autore ha dedicato proprio a lei.

Violentata a tredici anni dal cappellano dell'ospedale dov'era ricoverata, e poi ferita, umiliata, dal comportamento del suo vescovo che aveva insabbiato il caso, Marie Collins ci aveva messo del tempo prima di denunciare quel prete abusatore all'autorità giudiziaria.

E da lì era cominciato il suo impegno pubblico, per mettere in guardia, per prevenire ed evitare altri drammi. Fino a diventare, in qualche modo, il simbolo della lotta della Chiesa cattolica contro la pedofilia.

Papa Francesco l'aveva chiamata a far parte della Commissione vaticana per la tutela dei minori. Ma la Collins non aveva resistito all'opposizione di vari ambienti curiali, e aveva dato le dimissioni, anche con strali polemici contro la Congregazione per la Dottrina della fede per lo scarso ascolto dato alle vittime di abusi. Si pensava comunque che venisse invitata al summit vaticano, e invece non è stato così.

Il libro di Svidercoschi, in uscita il 14 febbraio, a una settimana dall'inizio del summit, è dedicato a lei, "per l'orribile crimine che ha subìto. Per la straordinaria testimonianza che continua a dare".

Marie Collins nel ricevere il libro ha commentato: "I sopravvissuti come me serbano un particolare debito di gratitudine verso i giornalisti e gli autori che hanno portato alla luce il tema degli abusi clericali sui bambini. È un argomento complesso ma se non viene esaminato e affrontato non possiamo sperare di fare progressi verso la salvaguardia in futuro dei bambini".
 
 

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