Estero

Bimbo nel pozzo, il terreno roccioso frena il recupero

Gli adulti non riescono ad infilarsi nel pozzo che ha 25 centimetri di diametro ed è profondo 110 metri e i macchinari sono bloccati. Con Julen nessun contatto

(foto Keystone)
20 gennaio 2019
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I lavori dei soccorritori per cercare di salvare Julen Rosello, il bambino di 2 anni caduto in un pozzo vicino Malaga 7 giorni fa, si sono rallentati di nuovo a causa dalla consistenza rocciosa del terreno.

Le autorità affermano che la trivella usata per creare un corridoio parallelo al foro dove è caduto il piccolo ha colpito un tratto roccioso. Gli adulti non riescono ad infilarsi nel pozzo che ha solo 25 centimetri di diametro ed è profondo 110 metri e i macchinari sono stati bloccati dal suolo troppo duro e da una formazione rocciosa a due terzi della discesa.

Finora nessun contatto vocale è stato stabilito con Julen. L’unico segnale della sua presenza, riferiscono i soccorritori, sono alcuni capelli trovati nel pozzo che combaciano con il suo dna. I soccorritori sperano di trovarlo ad una profondità di 72 metri dove il terreno roccioso ha impedito di andare più in profondità. Gli esperti sperano quindi di scavare un tunnel orizzontale nel punto in cui credono che il bimbo sia intrappolato.

Angel Garcia, il principale ingegnere che coordina le operazioni di salvataggio, ha detto ieri che per scavare il tunnel orizzontale sono necessari almeno altre 20 ore.

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