Estero

Germania, è stato un attacco xenofobo

'Una chiara intenzone di uccidere stranieri': così il ministro degli Interni sul 50enne arrestato dopo essere piombato contro un gruppo di siriani

1 gennaio 2019
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   Una caccia allo straniero: è così che si è aperto il 2019 in Germania. Era passata da pochi minuti la mezzanotte quando una Mercedes argentata guidata da un tedesco di cinquant’anni è piombata su un gruppo di persone che festeggiavano il capodanno con fuochi d’artificio e petardi nel centro di Bottorp, un paese del Nord Reno Vestfalia. Tre feriti in modo lieve, tra cui un bambino, e una in modo grave, una donna di 46 anni, tuttora sospesa tra la vita e la morte. Tutti con cittadinanza siriana e afghana, riferiscono le autorità.

"Una chiara intenzione di uccidere stranieri", ha dichiarato il ministro degli Interni del Land, Herbert Reul, in conferenza stampa a Bottrop. La faccenda "deve essere presa molto seriamente", e non ci deve essere "la minima tolleranza" per i violenti, "non importa da quale parte vengano", ha continuato il ministro. "E’ sembrata una caccia all’uomo", ha raccontato anche un poliziotto, e l’impressione è confermata dai ripetuti tentativi dell’uomo di travolgere il maggior numero di stranieri.

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, l’uomo ha colpito in diversi luoghi, compiendo numerosi tentativi prima di essere fermato ed arrestato dalla polizia. Una prima volta ha cercato di travolgere un passante, che è riuscito a evitarlo, in un secondo momento ha travolto il gruppo nella centrale Berliner Platz, poi si è diretto verso la vicina città di Essen, dove si è lanciato verso un altro gruppo di persone alla fermata del bus, che sono riuscite a mettersi in salvo tranne una, ferita leggermente. Una dinamica che ricorda l’attacco xenofobo di Macerata, in versione più lieve.

Al momento dell’arresto l’uomo ha imprecato contro gli stranieri e la polizia suppone si sia trattato di un atto premeditato. Il tedesco di 50 anni risulta incensurato, ha riferito la presidente della polizia Friederike Zurhausen, e non era conosciuto dai servizi di sicurezza come militante di ultradestra. Al momento si sta verificando se soffrisse di disturbi mentali, ma in ogni caso viveva da solo ad Essen ed era disoccupato.

La città di Essen, in passato molto ricca, si trova nell’area della Ruhr dove il passaggio dall’economia fondata sull’estrazione mineraria ad un nuovo modello è oggetto di dibattito in Germania. Episodi di violenza contro gli stranieri di queste proporzioni nel Paese non si erano ancora verificate. Certo i tumulti e le manifestazioni razziste a Chemnitz, a fine agosto, dopo la morte di un tedesco durante una rissa con stranieri, hanno riacceso la tensione tornando a concentrare l’attenzione sugli stranieri e in particolare sui rifugiati accolti a partire dal 2015. (Ansa)

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