Estero

Maria, la spia che venne dal freddo

La Butina si è dichiarata colpevole di avere agito come agente russo non registrato per infiltrare la lobby americana delle armi

Maria Butina, autodichiaratasi spia russa (e rossa) - Keystone
13 dicembre 2018
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La 'spia' russa Maria Butina si è dichiarata colpevole di cospirazione davanti ad un tribunale di Washington Dc per aver agito come agente russo non registrato allo scopo di infiltrare la potente lobby delle armi (Nra) - che ha sostenuto la campagna di Donald Trump - e influenzare la politica americana, sotto la direzione di un dirigente russo. Lo riferisce la Cnn. La donna, che dopo il suo arresto in luglio si era proclamata innocente, ha raggiunto un accordo di collaborazione con gli inquirenti.

Butina, giunta nella capitale Usa come studente universitaria, è accusata di aver agito sotto la guida di Alexander Torshin, un ex senatore poi diventato vice governatore della Banca centrale russa, dapprima coinvolto in una vicenda di riciclaggio mafioso in Spagna e poi finito sotto sanzioni Usa. Entrambi sono membri a vita della Nra, che avrebbero tentato di usare come leva per spingere l'agenda russa.

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