Estero

Arrestato uno dei rapinatori di Silvia Romano

Kenya, le forze di sicurezza continuano le ricerche per liberare la volontaria milanese rapita lo scorso mese. Il sequestratore sarebbe un pezzo grosso della banda

11 dicembre 2018
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Un altro arresto, stavolta di rilievo, nell'operazione che le forze di sicurezza keniane stanno conducendo nella boscaglia per liberare Silvia Costanza Romano, la volontaria milanese rapita il mese scorso in Kenya. A finire in manette è stato uno dei tre ricercati per aver compiuto il sequestro, ma il riserbo degli inquirenti non consente di capire quanto questo sviluppo avvicini l'auspicata liberazione della 23enne italiana.  L'arrestato è Ibrahim Adan Omar ed è stato catturato a Bangali, a circa 250 km dal villaggio di Chakama, dove Romano è stata rapita il 20 novembre scorso. L'arresto, come riferisce il più diffuso quotidiano keniano, il Daily Nation, è avvenuto domenica sera. La polizia ha precisato l'uomo aveva con sé un kalashnikov e due caricatori con circa cento munizioni. Proprio di fucili mitragliatori 'Ak-47', i 'kalashnikov', erano armati i tre sequestratori della giovane i quali - nel portarla via - spararono a caso ferendo quattro ragazzi e una donna. Molti altri dettagli dell'arresto non vengono rivelati, dichiaratamente per non compromettere le indagini e non è chiaro nemmeno se la taglia da un milione di scellini keniani (poco più di 8.500 euro) abbia contribuito a far rintracciare Ibrahim. L'arresto è finora il più rilevante nelle indagini condotte da un pool composto da sei corpi delle forze di sicurezza e scavalca, fra gli altri, sia quello di un alto ufficiale del servizio parchi keniano sospettato di essere colluso con i rapitori sia il fermo della moglie di uno dei tre ricercati poi rilasciata (in totale fermi e arresti sono stati più di 20). L'ottimismo su una rapida liberazione di Romano, alimentato subito dopo il sequestro dai vertici della polizia keniana, non trova però nuovi riscontri, almeno da quanto riferiscono i media locali in queste ore. La pista della criminalità comune e di una rapina degenerata in sequestro appare la più probabile, anche se il sito del quotidiano keniano 'The Star' continua ad evocare il rischio di una fuga dei rapitori nella confinante Somalia, dove vi sono roccaforti dei terroristi islamici somali al-Shabaab. La pressione sulle forze di sicurezza keniane per salvare la giovane, impegnata per la onlus Africa Milele a favore dell'infanzia, resta comunque alta dato che si tratta del primo sequestro di uno straniero in Kenya in sei anni.

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