Estero

Nasce zoppo il Patto Onu sulle migrazioni

“Prevenire sofferenza e caos” non sembra essere la priorità per tutti gli Stati, a fare marcia indietro anche Usa, Israele, Italia e... Svizzera

11 dicembre 2018
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“Una soluzione globale a una sfida globale”. Con buona pace di Antonio Guterres, la “soluzione” è più parziale che globale, poiché il Global Compact sulle migrazioni, firmato ieri da 164 Paesi a Marrakesh, manca del sostegno di altri 29 che pure in luglio avevano assicurato il oro sostegno all’iniziativa dell’Onu. E non si tratta di staterelli sperduti, ma di Stati Uniti, Israele, Australia, e poi Ungheria, Austria; fino a quelli che – come Svizzera e Italia – hanno “sospeso” la ratifica, rinviandone l’approvazione ai rispettivi parlamenti (dove prevale l’ostilità nei confronti del testo).

Era presente invece a Marrakesh la cancelliera Angela Merkel: “È un grande giorno”, ha commentato. Lei che sull’apertura delle frontiere tedesche a centinaia di migliaia di profughi di guerra, nel 2015, si è praticamente giocata la carriera. Con tutto che è poco più di un elenco di buone intenzioni, non vincolante, per regolare i flussi migratori e contrastare il traffico di essere umani, il “Patto” è diventato il bersaglio della propaganda delle destre arrembanti tra Europa e Nord America. Non a caso, il premier belga Charles Michel – il cui governo sul Patto Onu ha perso pezzi della coalizione con il ritiro dei ministri dell’Alleanza fiamminga di destra (N-Va) – ha deplorato che il Patto Onu sia stato usato da “alcune parti politiche per diffondere disinformazione”.

L’esecutivo Michel è forse il primo a fare le spese dell’offensiva sovranista guidata da Steve Bannon e Marine Le Pen in vista delle prossime elezioni europee. Secondo la maggior parte degli osservatori, gli interventi di Bannon e Le Pen, invitati a parlare sabato al parlamento fiammingo dalla formazione di estrema destra Vlaams Belang, hanno dato la spallata finale ai fragili equilibri di governo.

E tuttavia l’accordo di Marrakesh è un “percorso per prevenire la sofferenza e il caos”, ha detto ancora Guterres, ricordando che dal 2000 oltre 60mila migranti sono morti mentre cercavano di lasciare i loro Paesi. Cosa vuole che siano, rispetto ai milioni di voti che sulla loro pelle si stanno già disputando.

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