Estero

Merkel, addio alla Cdu e alla carica di cancelliera

Dopo la pesante perdita elettorale in Assia rinuncerà alla guida del suo partito e lascerà l'Esecutivo al termine del mandato che scade nel 2021

29 ottobre 2018
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Dopo le pesanti perdite elettorali in Assia (lo scorso fine settimana) e in Baviera (a metà ottobre), la cancelliera tedesca Angela Merkel rinuncerà alla rielezione alla guida del suo partito, prevista al prossimo congresso dell'Unione cristiano-democratica di dicembre (Cdu). La 64enne lascerà pure la carica di cancelliera (che ricopre ormai da tredici anni) al termine del mandato che scade nel 2021. Merkel è leader della Cdu dal 2000. Tra i contendenti per la guida del partito potrebbero esserci l'attuale segretario generale Annegret Kramp-Karrenbauer e il ministro della Salute Jens Spahn. 

Una decisione maturata dopo la batosta elettorale in Assia, dove la Cdu ha perso undici punti in cinque anni. Tuttavia, la coalizione uscente Cdu-Verdi avrebbe la possibilità di continuare a governare nell'Assia, sia pur con una maggioranza limitatissima, affidata a un solo seggio. Il presidente del Land uscente, Volker Bouffier (Cdu), ha affermato che una coalizione del genere sarebbe certamente una "sfida", ma anche "un mezzo per disciplinare" i partiti dell'Esecutivo.

'Non voglio più ricoprire incarichi politici'

«Non sono nata cancelliera e non l'ho mai dimenticato, ma oggi è giunto il momento di aprire un nuovo capitolo». Così Angela Merkel ha confermato di persona in una dichiarazione fatta dalla sede del suo partito a Berlino la decisione di lasciare i suoi incarichi. Merkel ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza del partito, né all'incarico di cancelliera nel 2021. «Non voglio più ricoprire incarichi politici», ha affermato. «Con questa decisione spero di dare un contributo al governo federale per concentrare le sue forze sul buon governo». «Come cancelliera e presidente mi assumo la responsabilità», ha continuato la 64enne. «È chiaro che così non si può andare avanti – ha aggiunto –. L'immagine del governo è inaccettabile. E questo ha ragioni più profonde che ragioni di comunicazione», ha concluso, rimandando a un problema di «cultura del lavoro». 

«È un peccato. Lo dico esplicitamente», ha affermato il ministro dell'Interno e leader della Csu Horst Seehofer. 

 

 

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