Estero

Crollo ponte a Genova: 'Procedure assurde di Autostrade'

Le dichiarazioni di un supertestimone, Bruno Santoro, dirigente del Ministero dei trasporti italiano, indagato per il disastro

Wikipedia
21 ottobre 2018
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 Un supertestimone, Bruno Santoro, dirigente del Ministero dei trasporti italiano, indagato per il crollo di ponte Morandi a Genova, ha affermato in un interrogatorio, che Autostrade per l’Italia (che gestiva l’arteria) seguì procedure "incredibili", "assurde" e "inaccettabili (...) sottodimensionando l’urgenza di interventi cruciali e potendo per questo evitare ’il collaudo’ del viadotto", da cui sarebbe generato un effetto domino di verifiche e limitazioni devastanti per la società". Lo rivelano oggi alcuni quotidiani riportando stralci dell’interrogatorio a cui Santoro è stato sottoposto il 29 settembre. Secondo quanto ricostruito dai quotidiani, Santoro ha aggiunto che dirigenti e funzionari del suo ministero "hanno violato obblighi contribuendo a evitare che sul Morandi si accendessero riflettori più potenti" e ha rimarcato come "gli ispettori, sia pubblici sia privati, delegati alle ricognizioni sul campo, abbiano omesso comunicazioni decisive". Al termine ha sottolineato: "È evidente che molte cose non hanno funzionato nel rapporto tra Ministero e Autostrade".

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