Estero

'Conteniamo i danni di Trump'

Un anonimo dirigente dell'amministrazione Usa si sfoga con un editoriale sul New York Times e conferma indirettamente quanto scritto da Bob Woodward

La storica testata newyorkese
5 settembre 2018
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Il New York Times ha pubblicato un editoriale di un alto dirigente dell’amministrazione Trump coperto da anonimato che sostiene di appartenere ad una "quieta resistenza" all’interno del governo che ha scelto "di mettere il Paese al primo posto" ed opera per evitare che il presidente faccia danni, confermando così quanto descritto dal reporter del Watergate Bob Woodward nel suo libro ’Fear". "Oggi il Times sta facendo il raro passo di pubblicare un editoriale anonimo. Lo abbiamo fatto su richiesta dell’autore, un alto dirigente dell’amministrazione Trump la cui identità ci è nota e il cui lavoro sarebbe messo a rischio dalla sua rivelazione", spiega il quotidiano, sostenendo che "è l’unico modo per dare ai nostri lettori una prospettiva importante". L’autore afferma che il dilemma e’ che molti degli alti dirigenti dell’amministrazione "stanno lavorando diligentemente dall’interno per ostacolare parte della sua agenda o le sue peggiori inclinazioni".

Non si tratta, precisa, della "’resistenza’ popolare della sinistra". "Noi vogliamo che l’amministrazione abbia successo e pensiamo che molte delle sue politiche abbiano gia’ reso l’America più sicura e più prospera", prosegue, citando la deregulation, la storica riforma delle tasse e il rafforzamento dell’esercito. Ma "pensiamo che il presidente continui ad agire in un modo che e’ dannoso alla salute della nostra repubblica", accusa. "La radice del problema è l’amoralità del presidente", prosegue, evidenziando "lo stile impetuoso, antagonistico, gretto e inefficace" di Trump e la sua scarsa affinità per gli ideali a lungo sposati dai conservatori. "Il suo comportamento incostante sarebbe più preoccupante se non ci fossero oscuri eroi dentro e intorno alla Casa Bianca", aggiunge, riferendosi ad alcuni consiglieri che cercano di contenere le sue cattive decisioni, non sempre con successo. "Gli americani devono sapere che ci sono degli adulti nella stanza. Riconosciamo pienamente cosa sta succedendo e stiamo tentando di fare ciò che è giusto, anche quando Trump non vuole", assicura l’autore, sottolineando come il risultato sia quello di una "presidenza a doppio binario". "La preoccupazione più grande non è quello che Trump ha fatto alla presidenza ma piuttosto quello che noi come nazione gli abbiamo consentito di fare a noi", conclude, citando l’esempio del defunto senatore John McCain.

La reazione della Casa Bianca non si è fatta attendere

"Vigliacco e senza spina dorsale": non usa mezzi termini la portavoce della casa Bianca, Sarah Sanders, per bollare l’alto funzionario dell’amministrazione che in forma anonima ha pubblicato una lettera aperta sul New York Times in cui accusa il presidente Usa di agire in maniera da mettere in pericolo la Repubblica. "Circa 62 milioni di persone hanno votato il presidente Trump e nessuno di loro ha votato per una fonte del fallimentare New York Times senza spina dorsale e anonima". "L’individuo dietro la lettera – prosegue Sanders – ha scelto di tradire invece di sostenere il presidente eletto degli Stati Uniti. Al primo poso non ha messo il paese ma se stesso e il suo ego. Questo codardo dovrebbe fare la cosa giusta e dimettersi".

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