Estero

Sisma, l'Indonesia conta i morti

Il bilancio delle vittime è salito a 98, i feriti sono 209. Turisti bloccati cercano di fuggire.

Keystone
6 agosto 2018
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Il giorno dopo il violento terremoto che ha colpito l’isola di Lombok, in Indonesia, il bilancio dei morti è salito ad almeno 98 e 209 feriti, secondo le stime ufficiali anche se altre fonti parlano di numeri ancora più drammatici, di 142 vittime. A causa della scarsità di mezzi adeguati, non si è ancora scavato sotto molte abitazioni crollate e almeno una moschea. "I numeri potrebbero aumentare", ha detto il portavoce dell’Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri.

Fino a 20mila persone hanno dovuto lasciare le proprie case perché crollate o rese inagibili. Molte delle 13mila abitazioni danneggiate erano già state indebolite strutturalmente dalla scossa di magnitudo 6,4 avvenuta una settimana prima. I danni si registrano in particolare nella parte settentrionale di Lombok, relativamente priva di strutture turistiche ma comunque abitata da residenti locali. I soccorritori non sono riusciti a raggiungere tutte le aree colpite: "Le strade sono danneggiate e anche tre ponti. Alcuni posti sono difficili da raggiungere e non abbiamo abbastanza personale, ha detto il portavoce dell'Agenzia. Le autorità di Giakarta hanno inviato in giornata rinforzi militari e aiuti.

Emergenza negli ospedali

Se nella parte meridionale di Lombok la situazione è tornata alla normalità dopo il grande spavento, gli ospedali continuano però a operare in condizioni di emergenza. Molti feriti, anche con arti fratturati, sono stati curati all’esterno, dati i danni all’interno delle strutture. "Abbiamo davvero bisogno di paramedici, ci manca personale e ci servono anche medicinali", ha detto il portavoce del principale ospedale di Mataram, il capoluogo di Lombok. Se le autorità non hanno ordinato evacuazioni, da Lombok e in particolare dalle vicine tre isole Gili è però un fuggi fuggi di turisti. A Gili Trawangan, dove stranieri e residenti hanno passato la notte all’addiaccio sull’unica collinetta per il timore di uno tsunami, fin dalla mattina in migliaia hanno occupato la spiaggia nella speranza di poter salire sulle poche barche disponibili per lasciare l’isola. Le autorità hanno annunciato che 1'200 persone sono state evacuate dalle Gili in giornata, ma ancora in serata sui social media alcuni turisti lamentavano di essere all’oscuro sui piani di sfollamento, dopo aver assistito per tutto il giorno a scene concitate con turisti e residenti nella ressa per salire a bordo.

Sui social media, molti amici di stranieri in viaggio alle Gili sono in ansia perché non riescono a stabilire un contatto. Una ressa si è formata anche all’aeroporto di Lombok, dove si sono accumulati turisti desiderosi di anticipare la ripartenza. Ogni aereo decolla stipato, e le compagnie stanno cercando di mettere in scaletta nuovi voli, in un’atmosfera di confusione e paura di nuove scosse. I due terremoti nel giro di otto giorni rischiano di avere un impatto devastante sulle entrate del settore turistico, dato che questo è periodo di altissima stagione. E i social media sono bombardati di domande di turisti che avevano prenotazioni attive per Bali e Lombok a breve, ma ora hanno paura di mettersi in viaggio.

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