Estero

I più poveri tra i poveri

Il rapporto Global Trends dell’Unhcr indica in 68 milioni e mezzo i profughi nel mondo

20 giugno 2018
|

New York – Sessantotto milioni e mezzo, più dell’intera popolazione italiana, tanti sono i profughi registrati nel 2017 dal Global Trends dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), diffuso ieri. In altri termini, una persona ogni due secondi è costretta a lasciare il proprio luogo di dimora a causa di guerre, violenze, persecuzioni, pulizie etniche, fame e povertà.

Arrotondando, sono 44’500 esseri umani costretti quotidianamente ad “andarsene”. Principalmente da un Paese del Terzo mondo a un altro della stessa “classificazione”. Smentendo di fatto la più bieca propaganda che fa la fortuna dei nuovi razzismi politici in Europa e in Nord America; e confermando piuttosto che fuga e accoglienza sono soprattutto un affare tra poveri.

Lo stesso Unhcr precisa nel rapporto che bisogna sfatare il luogo comune, secondo il quale è il Nord del mondo la sola riva di approdo dei rifugiati: “Al contrario, i dati mostrano che l’85 per cento dei profughi trova riparo in Paesi poverissimi, e quattro su cinque si fermano in una nazione confinante.

Sul numero totale di profughi, 25 milioni e 400mila hanno lasciato il proprio Paese a causa di guerre e persecuzioni, poco meno di tre milioni in più rispetto al 2016, l’aumento maggiore registrato in un solo anno.

Le persone sfollate all’interno del loro Paese erano 40 milioni, la maggior parte delle quali vive in aree urbane (58%). Oltre il 50% delle persone costrette alla fuga sono giovani e nel 53% dei casi si tratta di minori, molti dei quali non accompagnati o separati dalle loro famiglie.

Le aree più critiche sono state la Repubblica Democratica del Congo, il conflitto in Sud Sudan e la fuga in Bangladesh di centinaia di migliaia di Rohingya provenienti dalla Birmania.

Altrettanto pochi i Paesi che ospitano numeri importanti di rifugiati, il 63 per cento dei quali si trova in soli dieci Paesi. In particolare, la Turchia da sola accoglie oltre tre milioni e mezzo di profughi, soprattutto siriani. Mentre il Libano ospita il più alto numero di rifugiati in relazione alla propria popolazione.

Per tutti, le prospettive di ritorno alle proprie case in condizioni di sicurezza sono almeno remote. Circa cinque milioni di persone vi sono riuscite nel 2017, e si trattava principalmente di sfollati “interni” (che cioè non avevano lasciato il proprio Paese), ma in contesti ancora pericolosi o destabilizzati. Ragioni queste per cui il numero dei “ritornati” è sceso di quasi la metà.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE