Trump, i bambini e i criminali

Non faremo la fine dell’Europa. Incurante di critiche e attacchi, anzi rinvigorito proprio dalle opposizioni, Donald Trump ha rincarato la dose. A chi lo accusa di crudeltà, per l’intimazione di separare i bambini dai genitori entrati illegalmente dal Messico, il presidente ha detto che gli Stati Uniti “non saranno un campo di migranti, né una struttura che ospita rifugiati”. E se proprio volete, sì, la separazione dei bambini è “orribile”, ma se ciò avviene la responsabilità è dei democratici e delle leggi americane sull’immigrazione, “le peggiori del mondo”. E che consentono a “ladri, assassini e alcuni tra i peggiori criminali della terra” di penetrare negli Usa. Posizione che gli è valsa la critica di democratici, dell’Onu e di parte dei repubblicani. Non quella della figlia-consigliera Ivanka, rimasta zitta nonostante la delega formale alle politiche familiari. In ogni caso, Trump non ha dubbi: “Non vogliamo che quanto sta accadendo con l’immigrazione in Europa accada da noi”. Aggiungendo, ad Angela Merkel. “Il popolo tedesco – ha affermato – si sta rivoltando contro la sua leadership mentre la migrazione scuote la già fragile coalizione di Berlino. La criminalità in Germania è molto alta. Grande errore aver permesso in tutta Europa a milioni di persone di entrare e di cambiare così fortemente e violentemente la sua cultura!”. Numeri e dati infondati, naturalmente, ma non è ciò che conta ai suoi occhi e a quelli dei suoi sostenitori. Quindi “gli agenti stanno attuando leggi approvate dal Congresso e non devono scusarsi” – ha spiegato la segretaria per la sicurezza Interna Kirstjen Nielsen”. Senza applicarle, “incoraggiamo centinaia di migliaia di persone a ignorarle e a entrare illegalmente nel nostro Paese”, ha aggiunto il ministro della Giustizia, Jeff Sessions.