Estero

Dopo l'Aquarius, Salvini minaccia un'altra nave

Risolta (apparentemente) la situazione con la nave di SOS Méditerranée, il ministro dell'interno italiano minaccia di "chiudere i porti" anche alla Sea Watch 3

11 giugno 2018
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Lunedì d'oro, per Matteo Salvini. Da appena nove giorni ministro dell'interno, sorride felice ed alza il pollice in segno di vittoria nella conferenza stampa convocata nel pomeriggio alla sede della Lega Nord di via Bellerio a Milano. L'Aquarius prende la via della Spagna – o almeno dovrebbe: al momento la nave è ancora ferma tra Sicilia e Malta e Medici senza frontiere non ha ancora ricevuto l'offerta ufficiale del governo spagnolo –, e la Lega fa il pieno alle Comunali.

L'hashtag lanciato ieri dal ministro, #chiudiamoiporti, a sostegno della sua decisione di non far sbarcare in Italia la nave di Sos Mediterranee, gli aveva attirato critiche e dall'opposizione, dall'Europa e dalla Chiesa.

"Ma le minacce e gli insulti dei buonisti mi danno più forza", spiega esultando dopo l'annuncio del premier spagnolo Pedro Sanchez che ha accettato di farsi carico della Aquarius. Una decisione che per il ministro dell'Interno conferma l'efficacia della sua linea dura sull'immigrazione, in continuità con la posizione tenuta in campagna elettorale. Una linea che paga anche in termini di consenso popolare, riflette, citando i risultati delle elezioni comunali di ieri che hanno fatto segnare un'avanzata della Lega ovunque.

E per mettere le cose in chiaro, Salvini ha precisato che saranno bloccate anche altre navi. Come quella di "una Ong tedesca che batte bandiera olandese che subirà la stessa garbata reazione da parte del governo italiano".

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