Estero

In Spagna il presidente Rajoy rischia

Dopo la condanna del Partido popular per corruzione, il futuro del premier è sempre più a tinte fosche

Keystone
24 maggio 2018
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Si fa sempre più complicato arrivare al termine della legislatura, nel 2020, per il premier spagnolo Mariano Rajoy, dopo che oggi il Partido Popular che presiede è diventato il primo partito in Spagna ufficialmente condannato per corruzione.

L'Audiencia Nacional di Madrid, nella sentenza di primo grado sullo 'scandalo Gurtel' - tangenti milionarie e favori in cambio di commesse pubbliche a Valencia e Madrid dal 1999 al 2005 - ha condannato il Pp a pagare 245mila euro, l'ex tesoriere Luis Barcenas a 33 anni di carcere e 40 milioni di multa, e a 51 anni il cervello della 'trama' Francisco Correa per avere costruito un "efficace sistema di corruzione istituzionale".

Lo stesso Rajoy esce politicamente colpito non solo come leader dei popolari ma anche personalmente: i giudici mettono "in questione la credibilità" della sua testimonianza in aula, quando ha negato l'esistenza di una 'cassa B' del partito, invece dimostrata secondo la corte.

Il verdetto, contro il quale il Pp farà ricorso, ha scatenato una tempesta politica. Pablo Iglesias ha subito attaccato denunciando che "nessuna democrazia può sopportare un partito delinquente al governo". Il leader di Podemos ha chiesto una mozione di censura e si è detto pronto ad appoggiare il leader Psoe Pedro Sanchez se si candida contro Rajoy.

Il Psoe ha accusato il Pp di essere un "partito antisistema" e di banalizzare la corruzione politica. La presidente socialista dell'Andalusia Susana Diaz ha definito la sentenza "bestiale e brutale per la Spagna". Il principale alleato di Rajoy, Albert Rivera di Ciudadanos, ha minacciato di rompere il patto di legislatura.

A Rivera può convenire far cadere Rajoy per provocare elezioni anticipate prima della scadenza naturale del 2020. Nei sondaggi è balzato dal quarto al primo posto grazie alla crisi catalana cavalcando il ritorno del nazionalismo spagnolo e ora punta a prendere il posto di Rajoy.

Il momento è critico per il premier. Ieri è emerso un nuovo scandalo di corruzione, con l'arresto dell'ex ministro di José Maria Aznar ed ex presidente valenciano Edoardo Zaplana, accusato per tangenti da 10 milioni. Il tutto mentre riesplode il conflitto catalano, con il nuovo President Quim Torra pronto a rilanciare la corsa verso la 'repubblica' e lo scontro con Madrid.

A Barcellona oggi è scattato un nuovo blitz della polizia spagnola contro il 'proces'. Oltre 500 agenti hanno perquisito amministrazioni e enti pubblici nel quadro di un'inchiesta per presunti dirottamenti di fondi per 2 milioni, anche Ue, alla cooperazione.

Per la stampa di Madrid, informata prima dell'inizio del blitz, potrebbero essere andati a entità separatiste. Sono state fermate 29 persone, fra cui Salvador Esteve, ex presidente della provincia di Barcellona nel 2011-2015. Per l'indipendentista Carles Campuzano, "cercano prove che non esistono e violentano la legalità vigente per inventare reati che non ci sono".

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