Estero

Crimini di guerra, attesa per l'appello di Seselj

Attesa nel pomeriggio la sentenza a carico del l’ultranazionalista serbo che si dice non interessato a tornare volontariamente all'Aja

Keystone
11 aprile 2018
|

In vista della sentenza d’appello a suo carico prevista per questo pomeriggio all’Aja da parte del Meccanismo giudiziario subentrato al Tribunale penale internazionale (Tpi) che ha chiuso i battenti alla fine dello scorso anno, l’ultranazionalista serbo Vojislav Seselj – assolto in primo grado il 31 marzo 2016 dalle accuse di crimini di guerra e odio interetnico – ha detto di non essere in alcun modo interessato al verdetto di secondo grado.

In dichiarazioni alla tv privata Pink, Seselj – che è leader del Partito radicale serbo (Srs, estrema destra) – ha affermato tra l’altro di non aver alcuna intenzione di tornare volontariamente all’Aja nel caso di un nuovo processo. "Che giudichino e condannino chi vogliono", ha detto aggiungendo tuttavia che non opporrà resistenza né userà violenza nel caso di un suo arresto e consegna ai giudici dell’Aja. "Io sono contro la violenza", ha osservato.

Seselj si consegnò volontariamente al Tpi nel febbraio 2003 restando detenuto nel carcere di Scheveningen fino al 2014, quando fu rilasciato temporaneamente per ragioni di salute e per sottoporsi a cure in Serbia. Da allora non ha più fatto ritorno in Olanda, e a più riprese ha ripetuto di non avere alcuna intenzione di recarsi all’Aja per la sentenza di appello.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔