Estero

Tregua in Siria? Slitta a domani il voto al Consiglio di sicurezza

La risoluzione chiede un cessate il fuoco di 30 giorni. Il voto della Russia è la grossa incognita.

23 febbraio 2018
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Slitta di nuovo, stavolta a domani, il voto sulla tregua in Siria. La decisione è stata presa dopo una serie di consultazioni a porte chiuse e dopo che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha aperto alla possibilità di un 'sì' di Mosca al cessate il fuoco di almeno 30 giorni se cambiamenti accettabili ai russi saranno apportati.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito stasera per il voto su una risoluzione che chiede una tregua umanitaria di 30 giorni in Siria. Obiettivo è consentire di far arrivare aiuti in cibo e farmaci a milioni di persone e di evacuare feriti e malati gravi. 

Il testo è quello predisposto da Svezia e Kuwait e su cui si sono svolti fino all'ultimo tesi negoziati con Stati Uniti e Russia. La bozza messa al voto consentirebbe, se approvata, attacchi diretti a estremisti dello Stato Islamico e tutti gli affiliati di al Qaida, tra cui il fronte al Nusra. Il testo prevede che il cessate il fuoco generale, fatte salve queste deroghe, entri in atto a 72 ore dall'adozione della risoluzione.

Non è ancora chiaro come voterà la Russia, che aveva proposto emendamenti al testo, solo in parte accolti dai negoziatori. I ripetuti rinvii lasciano prevedere ulteriori aggiustamenti alla bozza. Il voto è stato messo in agenda domani alle 12 di New York (le 18 in Svizzera) per consentire ulteriori negoziati, hanno detto fonti diplomatiche all'Onu.

"Si tratta di salvare vite", ha detto fuori dall'aula l'ambasciatore svedese Olof Skoog: "I convogli umanitari dell'Onu sono pronti a muoversi. È ora che il Consiglio ritrovi la sua unità e affronti le sue responsabilità".

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