Estero

Un milione di alberi contro il dietrofront di Trump sul clima

20 febbraio 2018
|

Un milione di alberi, dall’Alaska al Sudafrica passando per l’Italia, l’India e l’Australia, è stato piantato per compensare le emissioni di gas serra generate dalla "stupidità monumentale" di Donald Trump in campo climatico. E’ questo il primo traguardo della "Trump Forest", un’iniziativa lanciata l’anno scorso che punta a piantare 10 miliardi di alberi per neutralizzare il dietrofront del presidente degli Stati Uniti rispetto agli impegni presi da Barack Obama sul contrasto al riscaldamento globale. L’impegno a piantare il primo milione di alberi è stato raggiunto grazie al contributo di oltre tremila privati e aziende non solo negli Usa, ma in tutto il mondo. In Italia – si legge nella mappa dell’iniziativa sul sito trumpforest.com – sono decine i donatori. La Enfasi Design di Vinovo (To), ad esempio, ha donato 94 mangrovie che saranno piantate in Madagascar; Pasquale di Riccia (CB), Stefania di Oristano e Carlo di Perugia ne hanno regalate 140 ciascuno, Ilaria di Trento 237 e Simone di Sesto Fiorentino 580. La Foresta di Trump, "dove l’ignoranza fa crescere gli alberi", è un’idea nata nel marzo scorso dal neozelandese Adrien Taylor, fondatore della startup Offcut che crea cappelli fatti con tessuti riciclati, insieme allo scienziato climatico inglese Dan Price e al dottorando americano Jeff Willis. Secondo gli ideatori il Clean Power Plan, cioè il piano di Obama sull’energia pulita, eviterebbe l’immissione in atmosfera di 650 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi 8 anni. Per compensare la cancellazione del piano da parte di Trump, il team ha calcolato che occorra mettere a dimora 10 miliardi di alberi.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔