Lo riferiscono media panarabi citando fonti locali e rappresentanti americani della Coalizione
Più di cento tra soldati e miliziani filo-governativi siriani sono stati uccisi nei raid aerei e di artiglieria compiuti dalla Coalizione a guida Usa nell'est della Siria mentre le forze lealiste, sostenute da Russia e Iran, tentavano di impadronirsi di un pozzo petrolifero nella regione di Dayr az Zor. Ci sarebbero anche scontri a terra tra le fazioni, ed è stato distrutto un ponte sul fiume Eufrate.
Lo riferiscono media panarabi citando fonti locali e rappresentanti americani della Coalizione.
Secondo le fonti, le forze lealiste avevano superato l'Eufrate verso est dirette al pozzo petrolifero di Khusham, vicino a Dayr az Zor e controllato dalle Forze siriane democratiche, la piattaforma guidata dal Pkk siriano e sostenuta dagli Stati Uniti. I media governativi siriani non confermano né smentiscono per il momento la notizia, che non può essere verificata in maniera indipendente. Miliziani curdo-siriani, affermano le fonti, hanno partecipato agli scontri per fermare l'offensiva lealista, appoggiata da Iran e Russia. La Coalizione a guida Usa ha sostenuto con artiglieria e raid aerei la controffensiva curda per evitare l'avanzata governativa in un'area che mesi fa era controllata dall'Isis. Non è chiaro se le forze russe e americane, che si coordinano per le questioni militari in Siria, erano in contatto prima e durante gli scontri e i raid aerei.