Estero

Crisi a Gerusalemme e all'Onu. Usa isolati e furenti per la risoluzione 'anti-Trump'. La minaccia: 'Non dimenticheremo' 

Gerusalemme
18 dicembre 2017
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Gli Stati Uniti sono sempre più isolati all’Onu dopo la decisione del presidente Usa di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele e di volervi trasferire l’ambasciata. Washington ha usato il potere di veto per bloccare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza elaborata dall’Egitto, che puntava a invalidare la decisione di Donald Trump.

Gli Usa o Trump non sono stati menzionati direttamente nel documento, che ha espresso "il profondo rammarico per le recenti decisioni riguardanti lo status di Gerusalemme". Affermando poi che "le decisioni e le azioni che pretendono di alterare lo status della Città Santa di Gerusalemme non hanno alcun effetto giuridico, sono nulle e devono essere annullate in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza".

Il testo ha ottenuto 14 voti a favore, lasciando l’America sola, e scatenando l’ira dell’ambasciatrice al Palazzo di Vetro, Nikki Haley: "Quello che abbiamo visto oggi è un insulto, non lo dimenticheremo", ha tuonato, dopo che tutti gli alleati occidentali in Consiglio hanno votato a favore. Haley ha ribadito che gli Stati Uniti hanno rispettato tutte le risoluzioni Onu, definendo "altamente deplorevole che alcuni cerchino di distorcere la posizione del presidente".

Intanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato Trump e Haley per il veto, mentre il ministro degli esteri palestinese Riyad al-Malki ha già detto che ora si rivolgeranno all’Assemblea Generale Onu. E dopo il lancio di razzi da Gaza ieri sera nel sud di Israele, questa notte l’aviazione dello Stato ebraico ha attaccato "sei obiettivi di Hamas nel nord della Striscia, compresi un campo di addestramento e infrastrutture del terrorismo". Lo ha riferito il portavoce militare, sottolineando che "Hamas è la sola responsabile per la situazione a Gaza".

Il veto Usa in Consiglio di sicurezza Onu è "una beffa alla comunità internazionale e una concessione all’occupazione e aggressione israeliane". Lo ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Abu Mazen, citato dall’agenzia ufficiale Wafa. Il veto – ha aggiunto – è "contro il consenso internazionale, contravviene alle risoluzioni della comunità internazionale e del Consiglio di Sicurezza. È una completa parzialità con l’occupazione e l’aggressione. Una provocazione".

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