Estero

Germania, la Spd ritratta: possibile una Grande Coalizione

24 novembre 2017
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L'apertura dei socialdemocratici tedeschi all'ipotesi di far parte di un governo arriva in piena notte. E trapela da un incontro dei vertici del partito a tratti turbolento, dove il leader avrebbe minacciato le dimissioni. Ma poi è stato proprio Martin Schulz ad annunciare, in giornata, che la Spd è pronta a dare il suo contributo, anche se l'eventuale partecipazione a un esecutivo andrà comunque sottoposta al voto della base, ha chiarito.

L'opera del presidente-diplomatico ha avuto i suoi effetti e la Germania, oppressa dall'ombra di una crisi politica senza precedenti, respira. Frank-Walter Steinmeier ha fatto sapere di voler convocare per giovedì prossimo Angela Merkel, Horst Seehofer e Martin Schulz, per sondare la possibilità di una solida coalizione. Il proseguimento della Grosse Koaliton, dopo il clamoroso fallimento dei colloqui 'Giamaica' (alleanza tra Unione, Verdi e Liberali), sembra dunque l'ipotesi più naturale. Ma circolano anche altri scenari, come la cosiddetta "Kenia", nella quale potrebbero mettersi assieme Unione, Spd e Verdi. Gli ecologisti sono interlocutori affini, per i socialdemocratici, e nelle trattative delle scorse settimane hanno trovato punti di contatto e capacità di dialogo anche con la Cdu e la Csu.

Molti sono contrari invece all'ipotesi di un governo di minoranza, con la tolleranza della Spd, che farebbe da sponda. Anche questa ipotesi però, respinta nei giorni scorsi dalla Merkel, non è del tutto esclusa. "In questi giorni mi hanno raggiunto le domande preoccupate di tanti colleghi e amici europei, ai quali ho risposto che la Spd è consapevole della sua responsabilità, non solo nei confronti della Germania ma anche in quelli dell'Europa", ha affermato Schulz.

Il leader, costretto a un retromarcia mortificante a livello personale - è lui che ha chiuso le porte al dialogo anche lunedì scorso, commettendo un errore politico grave che ora molti compagni gli rinfacciano - ha anche fatto riferimento al "drammatico appello" del presidente, col quale "ieri ho avuto un colloquio molto positivo, segnato dalla reciproca fiducia". "Per otto ore abbiamo dibattuto apertamente qui - ha aggiunto poi, riferendosi al vertice notturno alla Willy Brandt Haus - di come la Spd possa dare un contributo a costruire un governo, in che forma e in che costellazione".

"Non c'è alcun automatismo in nessuna direzione, solo una cosa è chiara: se i colloqui portassero alla circostanza che noi formiamo, in qualche modo o in qualche costellazione, un governo, i membri del partito dovranno votare", ha concluso senza dare spazio alle domande dei cronisti. In questo scenario, che tenta di assorbire il trauma vissuto domenica notte, quando Christian Lindner ha annunciato di lasciare il tavolo delle trattative in cui gran parte del Paese sperava, i liberali tentano una riconciliazione con i delusi.

Le ragioni della scelta della Fdp sono state motivate ancora una volta, in un noto talk show, da Woflgang Kubicki che ha detto di poter dimostrare come la nota con cui è stata comunicata la fine dei giochi è nata all'ultimo giro delle trattative. E stando ai primi sondaggi, lo strappo non dovrebbe essere punito dagli elettori del partito che ha avuto paura di essere "fatto a pezzi" in un governo percepito come nero-verde.(Ansa).

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