Estero

New York, al via il processo intentato dagli autori dei murales a chi demolì l'edificio (e le 'opere d'arte')

18 ottobre 2017
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È iniziato a New York il processo per i graffiti. Oltre venti artisti, autori dei murales di 5Pointz, l’edificio di Long Island City (Queens) che era considerato la mecca dei graffiti, hanno fatto causa al proprietario che lo ha demolito. Si tratta di un procedimento senza precedenti, per determinare se i graffiti devono essere considerati una forma d’arte, protetta dalle leggi federali. Gli avvocati del proprietario, Jerry Wolkoff, affermano che gli artisti conoscevano perfettamente i piani di lungo periodo sulla destinazione dell’edificio, e avrebbero dovuto agire di conseguenza se tenevano cosi’ tanto alle loro opere. "Questo è un caso sul rispetto della proprietà delle persone", ribatte Eric Baum, avvocato degli artisti, davanti ad una Corte federale di Brooklyn: "Dobbiamo amare l’arte, non distruggerla". I graffitari sostengono che i loro 51 murales erano opere d’arte di importanza "riconosciuta", valutate tra i 50.000 e gli 80.000 dollari l’una. 5Pointz ha rappresentato un raro esempio di collaborazione tra un immobiliarista e un gruppo di artisti di strada. Nel 1993, quando Long Island City era afflitta dalla criminalità, Wolkoff ha permesso ad un gruppo di graffitari di decorare i suoi edifici su Davis Street con una serie di murales colorati, che poi sono diventati per 20 anni meta turistica, attirando migliaia di visitatori. E aiutando a trasformare Long Island City nel vivace quartiere residenziale che è oggi.

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